Incidenti stradali: in dieci anni morti 18.500 bambini

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Incidenti stradali: in dieci anni morti 18.500 bambini

09 Febbraio 2009

Nei 27 Paesi dell’Unione europea circa 18.500 bambini sono morti in incidenti stradali negli ultimi dieci anni e, di questi, solo nel 2007 le vittime sono state 1.200. Ma almeno 600 vite umane potevano essere salvate se il livello di sicurezza fosse stato, in tutta Europa, lo stesso di quello garantito in Svezia. Lo sottolinea l’associazione no profit European Transport Safety Council (Etsc) in base ad un’indagine presentata oggi. Nel panorama europeo, l’Italia, con Grecia e Ungheria, è agli ultimi posti quanto a sicurezza dei bambini. La sicurezza stradale dei bambini, spiega l’European Transport Safety Council, è cresciuta considerevolmente in tutti i Paesi presi in esame nel decennio passato: il Portogallo ha conseguito la migliore riduzione media annua della mortalità, pari al 15%. Anche Francia, Slovenia, Svizzera, Irlanda e Belgio hanno mostrato riduzioni vicine al 10%. Italia, Bulgaria, Ungheria, Repubblica Ceca, Grecia e Romania invece hanno visto miglioramenti molto deboli, sotto al 5%. L’Etsc evidenzia grandi disparità tra i Paesi: i bambini in Lituania, sottolinea una nota, hanno una probabilità di essere uccisi nel traffico sette volte più alta che in Svezia, il paese con le migliori performance. In media in Europa tra i bambini morti dopo il primo compleanno, il 10% sono deceduti in incidenti stradali. Ma anche in questo caso la percentuale varia, ad esempio, dal 5% registrata in Norvegia e Svezia al 20% di Lussemburgo e Slovenia. In incidenti della strada continuano a morire molti meno bambini che adulti: 16 ogni milione di abitanti contro i 95 adulti. E, secondo l’indagine, la riduzione media annuale dei morti tra i bambini continua a diminuire molto più rapidamente degli adulti, con il 7% annuo rispetto al 4,3%. In Italia, Grecia e Ungheria però – sottolinea Etsc – è stato registrato l’opposto: la sicurezza sulle strade della popolazione con più di 15 anni è migliorata più di quella dei bambini.