India. Al via la prima fase delle elezioni
16 Aprile 2009
E’ iniziata oggi la prima fase delle elezioni in India. Questa prima tornata servirà al rinnovo del Lok Sabha (Camera bassa) e alla formazione di un nuovo governo. Le zone interessate sono gli stati settentrionali e orientali. Alle 7 in punto ben 143 degli oltre 700 milioni totali di elettori (fra cui le regioni di Kerala, Chhattisgarh, Meghalaya, Bihar, Uttar Pradesh, Maharashtra e Andra Pradesh) sono stati invitati ad eleggere circa un quarto (124) dei 543 seggi della Camera. La giornata vedrà la sua fine alle 17 .
La procedura in India prevede che si prosegua per altre 4 fasi, fino a concludersi il 13 maggio. I risultati definitivi saranno resi noto a partire dal 16 maggio.In seguito ad attentati avvenuti nei giorni scorsi ad opera di gruppi filo-maoisti il governo ha dispiegato due milioni di uomini, fra esercito e polizia. Altri disordini sono avvenuti nella giornata di oggi, un portavoce ha indicato come un reparto di "jawans" sia caduto alcune ore fa in una imboscata tesa da un gruppo maoista del Partito comunista dell’India (Cpi) nella foresta di Hesla, nel distretto di Latehar, Stato indiano di Jharkhand.
Il portavoce ha indicato, scrive l’agenzia di stampa Uni, che "il gruppo stava recandosi verso il villaggio di Tuhi Manjhi per presidiare lo svolgimento delle elezioni, quando è stata azionata una mina, provocando la strage". Successivamente, ha ancora detto la fonte, il commando maoista "ha aperto il fuoco in modo indiscriminato contro gli agenti, con un bilancio di almeno 6morti".
I risultati, per questa sessione, appaiono incerti, con il Partito del Congresso (di centro-sinistra) di Sonia Gandhi al potere e il Bharatyia Janata Party (Bjp, di centro-destra) all’opposizione che cercheranno di ottenere il massimo dei seggi acquisibili. A meno di colpi di teatro però entrambi avranno bisogno di allearsi con partiti minori per poter assicurare la governabilità del paese.
Una importanza decisamente elevata ricopre la famiglia Gandhi. E’ di oggi la notizia che la corte suprema indiana ha deciso il rilascio in libertà condizionata di Varun Gandhi, il nipote di Indira Gandhi. Il giovane rampollo della dinastia Gandhi-Nehru, allontanatosi dal partito di famiglia e confluito nelle file dei nazionalisti hindu del Bharatya Janata Party (Bjp), sarà libero da stasera fino al primo maggio. La liberazione è subordinata al pagamento di una forte cauzione e all’impegno a non fare più commenti razzisti. E’ invece Rahul Gandhi, figlio di Sonia Gandhi e candidato simbolo del Partito del Congresso a dichiarare che alle elezioni indiane nel Paese è necessario un cambiamento che parta dai giovani e che faccia leva sul merito e sulla modernità. Intervistato dal "Giornale", Gandhi spiega: "Oggi il 70 per cento della popolazione indiana è al di sotto dei 35 anni. Il futuro dell’India è nelle mani di questi giovani" quindi "bisogna dare loro la possibilità e gli strumenti per partecipare ai processi decisionali".
Rileva poi Gandhi che i giovani indiani "vogliono un cambiamneto radicale nel modo in cui noi facciamo politica" e "io voglio dare loro la possibilità di entrare nel partito sulla base dei meriti e delle performance, non più per nepotismo o grazie al denaro". A questo proposito, essendo egli stesso esponente di una famiglia da lungo tempo presente nella politica indiana, osserva: "Proprio perchè provengo da una famiglia importante, sono l’unico in grado di rinnovare e facilitare l’ingresso dei giovani in politica".
Nell’elenco dei candidati diversi milionari, l’ultimo a presentare il suo nome a New Delhi, dove è arrivato a bordo di un trattore, è stato Deepak Bhardwaj, il più ricco di tutti. Si tratta del candidato nella capitale indiana per il Bahujan Samaj Party (Bsp), il partito dei dalit, gli ex intoccabili. L’uomo, 58 anni, che è proprietario terriero e ha interessi nelle costruzioni, scuole e alberghi, ha raggiunto l’ufficio elettorale di Delhi ovest per presentare la sua candidatura guidando uno dei trattori usato dai suoi contadini.
Rappresenta a Delhi Kumari Mayawati, la "regina dei dalit" presidente del Bsp e primo ministro dello Stato dell’Uttar Pradesh, il più popoloso dell’India. La Mayawati è considerata la mina vagante di queste elezioni e il suo partito potrebbe essere decisivo per la formazione del prossimo governo nazionale.