India. I Maoisti attaccano sui binari: i morti sono 71, i feriti 200

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India. I Maoisti attaccano sui binari: i morti sono 71, i feriti 200

28 Maggio 2010

E’ stato il tempo di un esplosione e poi, come nella peggiore delle sventure, il treno che arriva nella direzione opposta. Il secondo botto, con le ruote che fischiano e le lamiere che si dilaniano.

Settantuno morti e almeno 200 feriti. Questo il tragico bilancio dell’incidente ferroviario avvenuto questa notte nello Stato indiano del West Bengala. E i soccorritori sono ancora alle prese con le lamiere che intrappolano almeno 50 persone,  in una corsa contro il tempo per cercare di salvare la vita di tutti.

L’esplosione ha coinvolto un treno passeggeri facendolo deragliare e scontrare con un convoglio merci che procedeva in direzione opposta. Si tratta probabilmente di un sabotaggio, secondo fonti ufficiali. Il primo treno coinvolto è l’ espresso in servizio da Calcutta e Mumbay. E’ un treno passeggeri di solito molto affollato. Il deragliamento e il successivo scontro con il treno merci che correva nella direzione opposta sono avvenuti all’1.30 locale nel distretto West Midnapore, una roccaforte "maoista" circa 135 chilometri a ovest di Calcutta, capoluogo del Bengala occidentale.

Secondo il ministero dell’Interno a New Delhi infatti, Palaniappam Chidambaram, l’incidente sarebbe da considerarsi "un atto di sabotaggio", anche se "ancora non è chiaro se sia stato utilizzato esplosivo per danneggiare i binari". Il ministro ha aggiunto che "sarà necessario attendere la conclusione delle perizie per una risposta formale sugli autori".

"Sospettiamo un gruppo di Naxalites", ha detto da Calcutta il capo della polizia Bhupinder Singh, con riferimento al movimento maoista fondato a fine anni Sessanta nella zona di Naxalbari del Bengala Occidentale. E’ l’organizzazione più temuta in India: un gruppo che, secondo il primo ministro indiano Manmohan Singh, rappresenta la minaccia principale alla sicurezza interna, avendo causato la morte di oltre 1300 dal gennaio 2009. Il capo della polizia ha inoltre precisato che sul luogo del deragliamento sono stati rinvenuti dei volantini dei ribelli.

La tragedia è avvenuta soltanto pochi giorni dopo quella del 17 maggio scorso, nella quale sono rimaste uccise 40 persone in seguito all’esplosione di una mina al passaggio di un autobus a Dantewada, distretto dello stato indiano di Chattisgarh, India centrale. La bomba era stata innescata dai maoisti. L’autobus si stava dirigendo da Sukma a Dantewada quando è avvenuta l’esplosione. Sempre nel distretto di Dantewada, il 6 aprile scorso i maoisti hanno ucciso 76 agenti della polizia speciale. Nell’ultimo anno oltre 350 persone sono rimaste uccise e 50mila costrette a rifugiarsi nei campi a Dantewada in seguito alla ribellione. La guerriglia ha intensificato gli attacchi dopo che alla fine dello scorso anno il governo aveva sferrato un’offensiva nelle foreste del cosiddetto ”corridoio rosso” che si snoda lungo il nord e l’est dell’India.

I Maoisti indiani sono un’organizzazione terroristica riconosciuta a livello internazionale. Sono legati al Lashkar-e-Taiba pakistano (gruppo islamico considerato responsabile di molti attentati in India, tra i quali quelli di Mumbai a novembre 2008), con il quale condividono i metodi violenti per espandere la loro influenza, fondati sul ricorso alla guerriglia e sugli attacchi dinamitardi in zone affollate. Le strategie adottate dai ribelli, prevedono l’occupazione progressiva dei territori progredendo a "macchia d’olio", prima trasformandoli in aree di guerriglia, quindi in zone "liberate" (come affermano) dalle autorità governative e dalla democrazia parlamentare.

L’attentato dinamitardo che ha causato il deragliamento stanotte arriva nella prima delle quattro giornate della "Settimana Nera" minacciata dai Naxalites. "Ci vorranno almeno 24 ore per ripristinare il servizio", ha detto l’alto funzionario delle ferrovie indiane Vivek Sahai, aggiungendo che l’azienda ha già pensato agli indennizzi per le vittime. Al momento l’Unità di crisi della Farnesina è in costante contatto con il consolato italiano a Calcutta per chiarimenti, ma sembra da escludersi la presenza di passeggeri di nazionalità italiana sul treno deragliato.