India, muore la star di Bollywood diventata governatrice
07 Dicembre 2016
Il decesso di ‘Amma‘, come la chiamavano affettuosamente i suoi seguaci, monopolizza le prime pagine di tutti i giornali indiani. L’India intera piange la morte, l’altro ieri sera, di J.Jayalalithaa, ex attrice in 140 film e potente governatrice dello Stato meridionale del Tamil Nadu.
Già un milione di persone ha reso l’estremo omaggio a Chennai alle spoglie di Jayalalithaa Jayaram, morta per un arresto cardiaco dopo 75 giorni in ospedale. Una vera e propria marea umana, sullo sfondo di scene di pianto e disperazione per la morte della ‘Amma’ (madre), si è raccolta nella notte vicino alla Rajiaji Hall in attesa di poter sfilare davanti alla bara. Tutte le massime cariche dello Stato, dal presidente della repubblica Pranab Mukherjee al primo ministro Narendra Modi, i principali leader politici, fra cui il vicepresidente del partito del Congresso Raul Gandhi, figlio di Sonia si sono recati a Chennai per assistere al rito. Il corpo sarà cremato sulla Marina Beach della capitale del Tamil Nadu, vicino al Memoriale del suo maestro politico, M.G. Ramachandran.
La donna era venerata da milioni di cittadini del Tamil Nadu dove è stata primo ministro per quattro volte. Ex attrice e ballerina di alta casta bramina entrata giovane in politica con un carisma divenuto culto tra i seguaci dell’AIADMK, era risorta dopo ogni sconfitta. L’ultima due anni fa dopo aver finanziato un mega-matrimonio al figlio della sua amica e confidente che portò al suo arresto per ricchezza ingiustificata e al temporaneo sequestro di 60 milioni di euro in beni, 1,000 ettari di terra, 30 chili d’oro, 750 paia di scarpe e 12,000 abiti saree.
Tornata sulla stessa poltrona di capo ministro il giorno dopo essere uscita di cella ed è morta provata da più di due mesi di problemi cardiaci. I suoi devotisimi seguaci le attribuiscono molte leggi a favore di poveri, donne, bambini abbandonati e madri singole. Larghe parti dello Stato vivono ancora tra feroci divisioni di caste e in condizioni di estrema povertà.