India: scuola chiuse, studenti a casa. Emergenza smog manda Delhi in tilt
07 Novembre 2016
Pare che la qualità dell‘aria di New Delhi abbia raggiunto nei giorni di Diwali (la ‘Festa delle luci’ equivalente al Natale occidentale) e nei successivi, fino ad oggi, il livello peggiore degli ultimi 17 anni. Sono state pertanto adottate misure straordinarie di protezione della salute, con l’uso di purificatori e di mascherine, che ormai sono assenti nei negozi.
Dopo l’esperienza delle targhe alterne di alcuni mesi fa nella capitale, non sono state adottate altre misure di salvaguardia dell’ambiente e ciò avrebbe comportato un peggioramento della situazione, fino a giungere al tracollo in coincidenza con il Diwali in cui si è fatto ampio uso di materiali pirotecnici.
I dati raccolti dal Comitato di controllo dell’inquinamento di Delhi hanno mostrato che l’1 novembre il livello del dannosissimo particolato PM2,5 aveva raggiunto 548 microgranni per metro cubo, nove volte superiore al limite massimo accettabile. Dal momento che la situazione resterà la stessa per vari giorni, il Il Centro per la Scienza e l’Ambiente (CSE) ha chiesto al governo di New Delhi di adottare stringenti misure anti inquinamento anche in vista dell’inverno.
Intanto il governo ha annunciato che le scuole della capitale indiana resteranno chiuse per tre giorni. “Misure urgenti sono necessarie per risolvere il problema”, ha dichiarato il capo dell’esecutivo di Nuova Delhi, Arvind Kejriwal. “Tutti i cantieri edili saranno vietati per cinque giorni e tutte le scuole resteranno chiuse per i prossimi tre giorni”, ha aggiunto. Il governo ha anche disposto la chiusura di una centrale elettrica e di cospargere d’acqua le strade per impedire alle polveri di volatilizzarsi. La capitale indiana è stata classificata la città più inquinata del mondo nel 2014 dall’Oms.
La situazione dell’aria a New Delhi sarebbe peggiorata negli ultimi anni per la rapida urbanizzazione, il boom delle costruzioni, del massiccio uso di veicoli alimentati con diesel e i circa 160.000 camion che ogni notte la attraversano, le centrali elettriche a carbone, i fumi industriali, l’utilizzazione da parte della popolazione di materiali pericolosi per il fuoco per cucinare e riscaldarsi, e la pratica da parte degli Stati vicini (Punjab, Haryana e Uttar Pradesh) di bruciare le stoppie nei campi.