India, stuprata e bruciata viva a 15 anni. Il giorno della Festa della donna
08 Marzo 2016
di redazione
L’India festeggia l’8 Marzo con il delitto di una donna, una ragazzina di 15 anni che è stata stuprata e bruciata viva in un paesino vicino Nuova Delhi. La notizia è stata data dal quotidiano Times of India, il colpevole, un giovane ventenne, è già statao assicurato alla giustizia. Aveva le mani con delle bruciature, la prova dell’omicidio secondo gli investigatori indiani.
L’uomo adesso è è accusato di stupro, tentato omicidio, aggressione a un minore e lesioni gravi. La ragazza versa in condizioni gravissime in ospedale, con ustioni sul 90% del corpo. Dalle prime ricostruzioni, all’alba di ieri i genitori della ragazza hanno sentito le grida provenire dalla terrazza e hanno trovato la giovane con il corpo coperto di bruciature. La ragazza ha raccontato alla polizia di essere stata violentata da un uomo che la seguiva da mesi.
In India, le statistiche dicono che una donna in media viene struprata ogni mezz’ora. La madre del giovane arrestato ha provato a difendere il figlio, dicendo che è "minorenne" e che "aveva una relazione con la ragazza da un anno", ma per adesso sembra che la polizia voglia perseguire il giovane come se fosse un adulto (dopo il caso dell’omicidio della giovane Nirbhaya, in India anche agli stupratori di oltre 16 anni di età si applica il codice penale previsto per gli imputati maggiorenni).
Il Paese dunque è sotto shock perché ancora una volta, e proprio nel giorno della Festa della Donna, bisogna fare i conti con un cultura misogina, violenta, macista, che colpisce e in certi casi uccide povere donne e ragazze innocenti. Come il caso dello scorso anno, gli stupri di bambine, rapite e violentate a Nuova Delhi. Le bimbe avevano due anni e mezzo e 5 anni. La più piccola fu lasciata sanguinante in un parco pubblico. Secondo il quotidiano The Indu Nuova Delhi, la capitale indiana, si conferma anche "capitale degli stupri" del subcontinte indiano.