Industria. Istat: riparte il fatturato e gli ordini grazie all’export

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Industria. Istat: riparte il fatturato e gli ordini grazie all’export

18 Settembre 2009

Fatturato e ordinativi tornano in area positiva a luglio grazie soprattutto alle vendite all’estero. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat il fatturato è cresciuto a luglio dello 0,7% rispetto a giugno 2009 mentre rispetto ad un anno prima perde il 21,7%.

Il fatturato nel mese è diminuito dello 0,1% nel mercato interno ed è aumentato del 2,7% su quello estero. Gli ordini sono cresciuti del 3,2% su giugno grazie ad un calo del 2,9% degli ordinativi nazionali e una crescita di quelli esteri del 15,6%.

Rispetto a luglio 2008 si registra un calo complessivo del 23,2%. Se il segno più nel fatturato è il primo da giugno 2008 gli ordini erano tornati in terreno positivo già il mese scorso con un +2,6% congiunturale. Per il fatturato invece, segnala l’Istat, a giugno si è registrato un ulteriore calo congiunturale dell’1,6%. L’Istat sottolinea il dato negativo tendenziale soprattutto per la fabbricazione dei mezzi di trasporto con un -24,5% per il fatturato e un -46,6% per gli ordini tra luglio 2009 e luglio 2008.

È andata anche la metallurgia e la fabbricazione dei prodotti in metallo con un -36,5% per il fatturato e -38,1% per gli ordini. In particolare – segnala l’istituto di statistica – è stato negativo il fatturato degli autoveicoli con un -25% tendenziale (-12,5% il fatturato nazionale, -37,1% quello estero). Gli ordini di autoveicoli a luglio hanno segnato un calo tendenziale complessivo del 21,8% dovuto a un -2,8% di ordini nazionali e un -41,9% di ordini dall’estero.

Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha evidenziato in una nota che "questo significa che la ripresa si sta rafforzando e potrebbe essere più sostenuta di quanto indicato nei giorni scorsi dalla Commissione Europea, la quale prevede per il terzo trimestre un aumento del Pil dello 0,2% dopo i forti cali dei trimestri scorsi". Secondo Scajola, "è evidente che dobbiamo accelerare al massimo la ripresa per sostenere le imprese e l’occupazione ed evitare contraccolpi sul mercato del lavoro".

Bene sui mercati esteri, ma resta ancora la sfida della domanda interna. È questa, in sintesi, la valutazione del Cerm sui dati Istat di oggi. "È iniziata la risalita dell’economia, con variazioni congiunturali positive di fatturato e ordinativi che maturano interamente sui mercati esteri, mentre rimangono negative quelle relative al mercato interno (rispettivamente -0,1% e -2,9%)", si osserva.

Come era prevedibile, la ripresa per le imprese italiane "è legata, innanzitutto, alla ripartenza della domanda mondiale e alla loro capacità di competere sui mercati". Secondo il Cerm, "rimane, per i prossimi mesi, la sfida della domanda interna. Una sfida che si rivelerà comunque decisiva per capire quanto velocemente si riuscirà a recuperare il terreno perso rispetto ai livelli pre crisi".

Il Codacons, invece, mette in guardia il Governo e avverte: "Non basta restare sulla riva del fiume ed attendere che la crisi, prima o poi, naturalmente, finisca e spiga in una nota che prima che i consumi delle famiglie italiane ritornino ai livelli pre-crisi, come dimostra lo studio reso noto oggi dalla Confcommercio e come confermano le stime del Codacons, bisognerà attendere almeno fino al 2013, se non si farà nulla per rilanciarli. Inoltre i Paesi europei che saranno più veloci nella ripresa guadagneranno in competitività economica rispetto agli altri più lenti e pagheranno un minor prezzo in disoccupazione". Secondo l’associazione dei consumatori quindi, "il Governo italiano farebbe bene a dirci cosa intende fare per risolvere il problema del progressivo impoverimento delle famiglie italiane che, iniziato nel 2002, dura ormai da più 7 anni. Il Governo deve prendere dei provvedimenti per rilanciare i consumi delle famiglie, aumentare la concorrenza, migliorare l’efficienza e la trasparenza del mercato".

Ecco alcune delle proposte del Codacons a costo zero per le finanze pubbliche.

– Saldi Liberi: liberalizzazione dei saldi tutto l’anno in modo che ogni commercianti possa iniziarli quando meglio crede.

– Triplo prezzo: costringere commercianti ad indicare il prezzo al dettaglio, all’ingrosso, e all’origine, e non solo il tradizionale prezzo di vendita, magari anche con la percentuale di incremento, come si fa in occasione dei saldi. Vendite sottocosto libere.

– Aperture domenicali libere e orari liberi: attualmente in Italia nessun negozio può aprire per più di 13 ore al giorno.

– Vendita diretta: creazione in ogni comune italiano di mercati settimanali di vendita diretta produttore-consumatore. Oggi per la frutta si può arrivare anche a 7 passaggi di filiera prima che il prodotto arrivi sulle nostre tavole

– Definizione prezzo anomalo: Oggi puoi vendere un mandarino ad un milione di euro, ma se prezzo è trasparente e non ci sono raggiri non commetti reato.

– Apertura della vendita di carburanti presso la grande distribuzione.