Ingroia lascia la toga, “Scelgo la politica”. E apre a M5S
14 Giugno 2013
di redazione
Alla fine, costretto a scegliere, Ingroia punta alla politica. "Lascio con un sentimento misto: amarezza perché abbandono la magistratura dopo 25 anni; entusiasmo per questa nuova avvenutra politica" dice l’ormai ex magistrato in una intervista concessa a Repubblica. "E’ stata la decisione piu’ sofferta dei miei 54 anni", per mesi "mi sono sentito un uomo solo". L’idea è di rilanciare Azione Civile, la creatura nata dalle ceneri della Rivoluzione mancata, che tra una settimana vivrà la sua prima assemblea nazionale. Subito un appello ai 5 Stelle, Ingroia chiede ai pentastellatio di smetterla di "essere autoreferenziali perché è lo stesso errore che ha portato la sinistra alla sconfitta". Ingroia spiega anche le cause della sua scelta, considerando "punitiva" la decisione di spedirlo ad Aosta, mossa nata secondo lui da "motivazioni politiche". Poi l’affondo sulla magistratura italiana, colpevole di colpire chi, come lui, non si omologa, "Nelle condizioni in cui si trova, non credo possa fare grossi passi avanti se non cambia la politica". Addio alla toga, dunque, "Ho deciso a malincuore di abbandonarla. Non ci sono più le condizioni perché la tenga ancora indosso e ci sono invece delle gravi ragioni per le quali è venuto il momento di dedicarsi a tempo pieno". Gravi ragioni che forse in futuro capiremo meglio.