Intelligenza artificiale vs scemenza naturale

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Intelligenza artificiale vs scemenza naturale

Intelligenza artificiale vs scemenza naturale

20 Febbraio 2011

Duemilaquarantacinque. Non è un numero qualsiasi, è l’anno in cui, secondo un articolone apparso su La Repubblica del 14 febbraio, l’intelligenza artificiale supererà quella umana. Aspettiamo con malcelata ansia quel giorno, anche se non ci saremo fisicamente (molti dei nostri lettori invece sì), nella speranza di scoprire se questa nuova intelligenza riuscirà a eliminare le scemenze di quella vecchia, finora l’unica disponibile.

Ne elenchiamo qualcuna. Roma, Viale Mazzini, all’imbocco di Ponte Risorgimento. Il comune ha commissionato, e immaginiamo pagato bene, una enorme, bellissima faccia di travertino (quattro metri di altezza) al famoso artista Mitoraj. La scultura è collocata in mezzo a una fontana fra cipressi e pini, con l’acqua che zampilla dalla fronte e scorre con effetto suggestivo lungo le guance fino alla vasca. Il problema è che il travertino è poroso, e l’acqua che ci cola sopra forma in pochi giorni una muffa verde scuro che sfregia con un’orribile cicatrice il volto. Pulizie frequenti all’inizio, ora quasi sospese. Effetto lavello sporco garantito. Forse a pensarci prima…

D’altra parte, basta affacciarsi su qualunque scavo archeologico anche importantissimo, per notare sempre un discreto numero di bottiglie, giornali, kleenex fra i capitelli. D’accordo, è maleducazione, ma anche scemenza. Come buttarsi la spazzatura nel piatto.

Parliamo un momento del frequente uso del makkeronik inglisc, in una nazione turistica come la nostra. Abbiamo letto, l’estate scorsa sui giornali italiani, che a Ibiza ogni tanto qualche ragazzo, noi pensiamo un po’ fumato, cade e muore mentre fa “balconing” (balconeggiamento?), magari indossando uno “smoking” (dinner jacket – tuxedo). E chi glielo dice poi al “mister” (coach) della sua squadra in vacanza? Bisogna creare un po’ di “suspence” (suspense). “Air conditionated” (conditioned) visto scritto sul fianco di un pullman.  “Traductions” (translations) era fino a qualche tempo fa l’insegna di una agenzia multilingue a Piazza Barberini (quanto affidabile? Ridono gli amici anglofoni).

Cantautore, o scrittore, o regista, definito emergente (nel senso che per ora è immerso sul fondo della pozza, e sta scalciando per tirar fuori la testa?). “Sono un ragazzo di 35 anni”, così iniziano spesso le lettere al direttore di uomini e donne che si lamentano di dover rimanere a casa con mamma e papà perché non trovano lavoro. Ancora ragazzo a 35 anni! Ma le avranno lette le biografie di Raffaello, Mozart, Alessandro Magno?

I maniaci del complotto. Quelli che giurano sul finto sbarco americano sulla luna, in realtà filmato negli studios di Hollywood. O almanaccano sulle multinazionali farmaceutiche che tengono nascosta la cura, già pronta, per il cancro, per vendere le altre medicine. Se ci fosse davvero, come sarebbe possibile ignorare una scoperta capace di dare all’uomo l’immortalità, a chi la vende i miliardi, e al suo autore il Nobel? E l’altra balla del commercio illegale degli organi. Con le strutture e la scienza che servono per trapiantare un rene, non riusciamo a immaginare un ospedale normale che compra le frattaglie di ricambio sul mercato nero.

Le bufale mediatiche. Il buco dell’ozono. Che fine ha fatto? Doveva essere l’apocalisse, invece pare che zitto zitto si sia richiuso da solo. E l’effetto serra causato dalle flatulenze delle mucche negli allevamenti? Questo rasenta la barzelletta, ma la spacciano come una teoria seria.

Slow food, fast food. Tutto quello che è slow è buono, ti dicono, e il resto è da buttare. Lasciamo perdere che un hamburger, più ketchup, più patate fritte, una volta ogni tanto è super. E comunque si può andare slow o fast come e quando ci va, vivendo bene lo stesso, senza le istruzioni di qualche snob antiquato.

Leggete qui: “Un Perigeo all’Azimut di una sonorità d’effetto e di dispositio, alla ricerca di essa secondo idee forse maggiormente acustiche, forse meno vistose ed eclatanti, forse meno rotonde, ma sicuramente altrettanto coinvolgenti e, per così dire, descrittive”. Parola per parola, da un articolo in cui si presenta il nuovo gruppo jazz di Giovanni Tommaso. Chiarissimo, no?

Proprio come dicevamo all’inizio. Non vediamo l’ora che arrivi, questa Intelligenza Artificiale.

P.S. Di Sanremo ne parliamo dopo.

L’archivio del Cavalier Serpente, o meglio la covata di tutte le sue uova avvelenate, sta al caldo nel suo blog. Per andare a visitarlo basta un click su questo link: http://blog.libero.it/torossi