Intercettazioni. Berselli: “Prima voglio capire se è possibile un’intesa”
07 Aprile 2010
di redazione
Nessuno stop sulle intercettazioni. Così il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli ha rassicurato chi chiedeva se ci fosse stato un rallentamento del normale iter sul disegno di legge all’esame della commissione. "Semplicemente il capogruppo del Pd in commissione Silvia Della Monica lo scorso 30 marzo mi aveva chiesto una settimana di tempo in più per esaminare le proposte di modifica presentate e io ho accettato. Tutto qui", ha chiarito Berselli.
Quindi l’esame degli emendamenti al ddl sulle intercettazioni comincerà martedì prossimo, 13 aprile, e non questa settimana, come annunciato prima delle elezioni. Il presidente di commissione ha anche precisato che prima di quella data vorrà sentire le opinioni dei rappresentanti Pd e Udc per capire se sarà possibile aprire un confronto su alcune delle modifiche da apportare al testo. "È chiaro – ha aggiunto subito il senatore del Pdl – che poi loro potranno anche votare contro il provvedimento nel suo complesso. Ma prima vogliamo capire se sia possibile o meno arrivare ad un’intesa con loro su alcune modifiche al ddl".
Se così fosse, infatti, secondo il ragionamento di Berselli, i tempi per una terza lettura alla Camera potrebbero essere più rapidi. E questo convincerebbe il centrodestra a rimettere le mani sul testo, almeno per quanto riguarda il punto degli "evidenti indizi di colpevolezza": infatti, tra gli oltre 300 emendamenti che sono stati presentati il 3 marzo dai senatori dei due poli, ce n’è uno che porta la firma dei finiani Mario Baldassarre ed Enrico Musso che prevede appunto di togliere l’aggettivo "evidenti" dagli "indizi di colpevolezza".