Intercettazioni. Gasparri: “Su proposte decideranno organi competenti”
01 Giugno 2010
di redazione
Il Pdl ribadisce un secco "no" alle richieste del gruppo dei finiani sul ddl intercettazioni. Ieri infatti, il presidente della Camera Gianfranco Fini aveva espresso dubbi sul testo del provvedimento, chiedendo di stralciare dal disegno di legge il limite dei 75 giorni (la durata massima per intercettare prevista dal provvedimento).
Oggi, nel corso di un vertice a Palazzo Madama, Pdl e governo hanno ribadito allo stesso tempo che, almeno per ora, non sono previste modifiche neanche in merito alla norma transitoria, che consente di applicare le nuove disposizioni sulle intercettazioni ai procedimenti in corso. "Allo stato attuale non ci sono cambiamenti rispetto agli emendamenti presentati", ha detto il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri, specificando che se si vorranno avanzare nuove proposte si riuniranno gli organi di partito competenti, ovvero la Consulta sulla Giustizia e l’Ufficio di Presidenza.
L’obiettivo dei finiani, a quanto si apprende, sarebbe di introdurre le modifiche già al Senato, evitando ulteriori interventi nella terza lettura del provvedimento alla Camera.