Internet. Amnesty: no a censure

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Internet. Amnesty: no a censure

12 Novembre 2007

In occasione del Forum sulla governance di Internet (Igf), che si svolge questa settimana a Rio de Janeiro, Amnesty International ha denunciato l’aumento su scala mondiale delle restrizioni alla libertà di espressione on line.

Amnesty ritiene che le numerose denunce sul coinvolgimento delle aziende nella soppressione dei diritti umani richieda “un’assunzione di responsabilità più seria da parte delle stesse aziende e dei governi”. L’organizzaziione chiede quindi ai governi di “porre fine alla repressione on line, abrogare le legislazioni restrittive e rilasciare tutti i prigionieri condannati per l’espressione delle proprie opinioni tramite Internet”.

“I governi – prosegue Amnesty – dovranno anche impegnarsi a varare una serie di standard comuni per prevenire le violazioni dei diritti umani on line”. Amnesty International chiede alle aziende di usare tutti i mezzi tecnici, politici e legali, a livello locale e internazionale, per evitare che diventino complici dei governi nelle violazioni dei diritti umani.

“Nei 12 mesi trascorsi dall’ultimo Igf di Atene – ha dichiarato Nick Dearden, delegato di Amnesty International all’Igf di Rio de Janeiro – c’è stata la crisi di Myanmar, che ha dimostrato la potenza di Internet per inviare immagini e informazioni all’estero e mobilitare la gente in ogni parte del mondo”. “D’altro canto, però – ha proseguito – abbiamo anche riscontrato un aumento della censura e del ricorso al filtro e al blocco dei siti”. “Questo Forum – ha concluso – si svolge in un momento cruciale nella storia di Internet.