Internet. Scrittori cinesi accusano Google di pirateria

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Internet. Scrittori cinesi accusano Google di pirateria

30 Ottobre 2009

Una nuova controversia ha scosso i già difficili rapporti tra le autorità cinesi e il motore di ricerca americano Google, che è stato accusato da 2 associazioni di scrittori cinesi di violazione del copyright.

L’introduzione di opere di autori cinesi sulla libreria online Google Books, secondo lo scrittore Chen Qirong, costituisce “una seria violazione dei diritti di copyright degli autori cinesi”. Chen è membro della China Writers Association, uno dei due organismi che ha denunciato Google sulla stampa cinese. Courtney Hohne, dell’ufficio di Singapore di Google, ha risposto sostenendo che nel rifornire la sua libreria online il motore di ricerca “…obbedisce alle leggi internazionali sui diritti d’ autore”. Google sostiene di chiedere sempre l’autorizzazione dei detentori dei diritti prima di digitalizzare i libri. Inoltre, è vero che gli utenti di Google possono accedere gratis ai libri ma possono leggerne solo dei brevi estratti.

Google non ha mai avuto vita facile in Cina. 2 anni fa il motore è stato bloccato per qualche giorno per ragioni che non sono mai state pienamente spiegate. In seguito è stato accusato dalle autorità cinesi di “favorire la diffusione della pornografia” perché aveva protestato contro l’introduzione obbligatoria di un controverso “filtro anti-porno”, al quale le autorità hanno in seguito rinunciato a causa di una valanga di proteste dei “navigatori” cinesi. All’inizio della settimana, il Quotidiano del Popolo ha accusato il motore di ricerca di aver bloccato l’accesso alla sua sezione libri in rappresaglia per le denunce delle associazioni degli scrittori. La sezione è oggi regolarmente accessibile, anche usando Google.