Internet senza genitori consapevoli è un cattivo maestro per i giovani

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Internet senza genitori consapevoli è un cattivo maestro per i giovani

11 Febbraio 2012

Insieme per un mondo digitale più sicuro. E’ stato il messaggio che la polizia postale e delle comunicazioni ha lanciato insieme a istituzioni, società scientifiche, media, industrie ict (information and communication technology) e di telefonia mobile, associazioni di genitori, comitato giovani online coordinato da Save the Children, Adiconsum e università, in occasione dell’ edizione 2012 del Safer Internet Day. Il sette febbraio si è celebrata infatti, in tutta Europa il Safer Internet Day, la giornata di sensibilizzazione all’utilizzo sicuro e responsabile di internet e dei nuovi media da parte dei bambini e degli adolescenti, istituita dalla commissione europea nel 2004.

Questa edizione prevede dei workshop in contemporanea presso le scuole di cento capoluoghi di provincia; i poliziotti della postale, gli esperti di google, e i membri del comitato del centro giovani online incontreranno oltre cinquantamila studenti per dare indicazioni su come sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza trovarsi a correre rischi con la privacy, come evitare comportamenti pericolosi, e come non incorrere in contenuti sbagliati. L’iniziativa nata nel 2009 vuole formare e sensibilizzare i ragazzi dai tredici anni ai diciotto, sull’uso consapevole del web.

Internet è ormai una risorsa fondamentale, soprattutto per i giovani; è un’occasione di crescita culturale e sociale e uno strumento di aiuto, ma questa realtà richiede che i ragazzi sappiano gestirla con consapevolezza e responsabilità. Per arrivare a possederla è necessaria la conoscenza dello strumento e di tutti i possibili problemi ad esso connessi, affinché la navigazione in rete non rappresenti un pericolo.

I genitori, gli insegnanti e i ragazzi potranno trovare grazie a questa iniziativa strumenti e consigli utili per l’utilizzo responsabile di internet consultando il centro per la sicurezza online della famiglia e il centro sulla privacy. Anche i pediatri di base distribuiranno un documento di consigli per tutelare la sicurezza della famiglia online, elaborato dalla società italiana pediatria insieme a google, con il sostegno della polizia postale.

E’ stato molto importante che per la prima volta intorno allo stesso tavolo si siano sedute organizzazioni di tutela per l’infanzia, come Save the Children Italia e colossi dell’informatica come Google o Facebook entrambi con lo stesso intento: garantire una tutela maggiore dei minori online. Questo è un segno che testimonia una maggiore sensibilità rispetto ai gravi problemi determinati da una distanza tra le generazioni e il poco interesse che c’è stato finora per tutelare l’infanzia dalla rete.

Si è visto infatti che i genitori non dialogano affatto con i loro figli rispetto a ciò che fanno in rete e in molti casi ritengono altamente improbabile che i propri figli possano imbattersi in situazioni spiacevoli. I ragazzi non ascoltano gli interventi restrittivi dei genitori, che vengono aggirati e ignorati, pertanto è molto importante fornire ai genitori la conoscenza adeguata per consigliare in modo efficace e pertinente ai figli cosa poter fare per navigare in sicurezza.

Arriva anche uno spot: “Insieme. Più connessi. Più sicuri.” Questo spot sottolinea la differenza di conoscenza e di percezione del pericolo tra genitori e figli che rispondono alle stesse domande in modi completamente diversi sottolineando la distanza sempre più marcata che li divide.

Ma se il genitore deve essere di supporto ai figli per una navigazione consapevole e sicura non può essere così all’oscuro del mondo che il proprio figlio vive quotidianamente. Sempre più i bambini e i ragazzi tendono ad educarsi attraverso la rete e tra loro, tanto più quindi è importante che i genitori sappiano e conoscano il mondo di internet non solo per poterli consigliare, indirizzare e tutelare, ma anche per rendersi conto delle conoscenze e delle informazioni che i loro figli acquisiscono per poter realizzare un utile e proficuo confronto di valori.

Troppo spesso infatti si sente dire dai genitori che non riescono a far passare i propri valori e principi educativi poiché troppo deboli di fronte a quelli che vengono dalla rete. Questo a volte per alcuni è anche un alibi per evitare lo sforzo che comporta educare i propri figli.