Intrighi ai piani alti. Il caso Murdoch porta sul banco degli imputati Cameron

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Intrighi ai piani alti. Il caso Murdoch porta sul banco degli imputati Cameron

12 Gennaio 2012

“Grattacapi” è la parola con cui si apre il 2012 per David Cameron.  Tra le pressioni dell’Eurozona con le recenti discussioni su Tobin tax e finanziamenti extra al FMI, e l’ipotesi non troppo lontana che nel 2014 il Regno non sia più Unito se il referendum sull’indipendenza della Scozia dovesse avere esito positivo, il primo ministro inglese il prossimo maggio finirà al 99,9% – dicono fonti vicine all’inchiesta citate dal Times – sul banco degli imputati.

Lo farà per gettare luce su uno dei punti oscuri di un affaire, quello del News of the World,  che è ancora troppo intricato e che sta lasciando dietro di sé troppi interrogativi e molti nodi difficili da sciogliere. C’era da aspettarselo. L’hackgate che dallo scorso 9 luglio – con la chiusura della gallinella dalle uova d’oro dell’editoria giornalistica europea – ha portato all’arresto di mezza dozzina di suoi giornalisti e dirigenti, la convocazione da parte della camera dei Lord di una commissione parlamentare d’inchiesta, la cancellazione di una valanga di contratti pubblicitari e l’individuazione di tre grandi responsabili (Murdoch, suo figlio e Rebekah Brooks), ha allungato i suoi tentacoli fino ai piani alti del potere toccando anche il primo ministro britannico.

Cameron sarà chiamato a rispondere sotto giuramento di amicizie e scelte politiche discutibili nell’ambito della “Leveson Inquiry” che sta indagando sui loschi collegamenti tra media, politica, investigatori privati e le ‘mele marce’ di Scotland Yard. Sotto la lente degli inquirenti ci sarà in primo luogo la relazione pericolosa con il clan NewsCorp che ha portato il premier inglese a schierare tra i membri del suo governo, in particolare nella veste di nel ruolo di portavoce e direttore delle strategie di comunicazione, il ‘Delfino’ di Murdoch Andy Coulson. Perché ne confermò la fiducia anche quando, qualche mese fa, fu costretto a dimettersi proprio a causa della vicenda. Cosa sapeva effettivamente di lui?

Altre scottanti questioni al vaglio saranno le feste, matrimonio incluso, e le cene a casa della “quinta figlia” dello Squalo, la riccioluta Rebekah Brooks. Le vacanze trascorse nell’Oxfordshire dove la rossa senza scrupoli ha casa a pochi metri da quella di Elizabeth Murdoch (figlia vera di Rupert) e marito, peraltro molto amico di Cameron. E ancora, la visita sullo yacht del magnate al largo dell’isola di Santorini risalente al 2008 e quella ventina di incontri con i dirigenti del gruppo dopo la sua vittoria alle elezioni del 2010.

Tutti elementi che suonano come note stonate nelle orecchie della commissione Leveson che si sta occupando del phonehacking scandal e che sicuramente verranno snocciolati con perizia tra qualche mese. Secondo il Times, in sede verrà convocato lo stesso Murdoch, così come l’ex premier Gordon Brown e il leader laburista Ed Miliband. “Non è possibile valutare i rapporti tra la stampa e i politici senza parlare con i leader politici, incluso il premier, l’ex premier e il leader dell’opposizione”, ha dichiarato al quotidiano britannico la famosa voce vicina all’inchiesta. Dal canto suo, Downing Street ha fatto sapere che al momento non è giunta ancora alcuna richiesta formale per Cameron, ma che “naturalmente si presenterà”.

Non ci resta che attendere e verificare se quelle voci che serpeggiano già da tempo tra i corridoi del potere e delle redazioni di Londra su un presunto nuovo Watergate si riveleranno realtà.