Inversione di tendenza nella sanità, in positivo il bilancio tra mobilità attiva e passiva

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Inversione di tendenza nella sanità, in positivo il bilancio tra mobilità attiva e passiva

17 Luglio 2012

Di risultati storici ne ha già tagliati diversi l’attuale governo regionale. Ma quello confermato ieri dal presidente delle Regione, Gianni Chiodi, è molto di più di un segno di buongoverno. E’ un segnale di fiducia importante, specie in un momento come questo. E nonostante la solita opposizione, demagogica ad ogni costo, sia arrivata al punto di voler negare l’evidenza, per la prima volta, per usare le parole del presidente Chiodi: “il saldo della mobilità extra regionale di mobilità attiva e mobilita passiva è inferiore, a partire dal 2001, sia pur di poco, rispetto all’anno precedente. Ma la cosa più importante, è il fatto che il saldo di mobilita extra regionale riferita ai ricoveri ospedalieri è, sempre per la prima volta a partire dal 2001, inferiore di circa 2 milioni. Ciò che è storico quindi è l’inversione di tendenza. Il Titanic comincia a girare. Costantini (capogruppo Idv in Consiglio regionale, ndr) se ne faccia una ragione”.

Tradotto in termini pratici questo significa che, per la prima volta dopo dieci anni, l’Abruzzo ha la capacità di attrarre pazienti da fuori regione. Basti ricordare che non molti anni fa, tra il 2008 e il 2009 in questo senso si era avuto un vero e proprio crollo, inevitabile, ricorda il governatore “per effetto del suo default, cioè il fallimento del sistema sanitario”. Vicende note, quelle culminate con una data, il 16 marzo del 2007. Anche se frutto di valutazioni più emotive che reali, il crollo della reputazione ha ovviamente trascinato con sé la credibilità del sistema sanitario, ingenerando un circolo vizioso, per cui la sua affidabilità è stata percepita all’esterno come se il fallimento non fosse stato solo finanziario, ma anche qualitativo.

“Dal 2009 la curva, invece, è diventata abbastanza stabile, ma nel 2011 è in leggero miglioramento. E’ la prima volta – ripete Chiodi – che questa inversione di tendenza si verifica nell’arco di dieci anni. Così come è la prima volta, in circa venti anni, che la Regione è in equilibrio finanziario”.

Sbirciando dietro le cifre, emerge che il dato sulla mobilità passiva è frutto di due componenti: “la prima – spiega Chiodi – ha riguardato i ricoveri, che hanno fatto segnare un saldo positivo pari a circa 2 milioni di euro nel 2011, mentre è stato meno brillante il dato sulla specialistica ambulatoriale. Ma comunque si tratta di risultati che fanno ben sperare – continua il governatore – perché significa che stiamo riacquistando credibilità al livello nazionale”.

E ancora più interessante si fa l’analisi se si relazione la mobilità attiva con il credito distinto per Regioni. I crediti maggiori vantati dall’Abruzzo sono verso il Lazio (48 milioni 815 mila euro), il Molise (15 milioni 206 mila euro) e verso la Puglia (11 milioni 951 mila euro) ed in tutti e tre i casi, il saldo, cioè considerando anche la mobilità passiva verso queste regioni, resta più che positivo. Solo nei confronti della Marche, che rappresenta la regione verso cui la mobilità passiva dell’Abruzzo è particolarmente forte visto che incide per il 28,8% del totale, il saldo è decisamente in perdita.

Con lievi differenze, anche le azioni poste in essere nel 2011 nelle singole Asl, daranno risultati migliori nel 2012, “ma intanto – ricorda Chiodi – già si è interrotto il trend negativo degli anni passati della mobilità passiva per ricoveri”. Per esempio, il reparto di medicina generale dell’ospedale di Sant’Omero, grazie alla convenzione con l’Università dell’Aquila, presenta nel 2011, 331 casi trattati in più rispetto al 2010 e sono migliorate anche chirurgia e cardiologia.

“Abbiamo avviato un percorso di risanamento – ha concluso il presidente – che ci ha permesso di ottenere il pareggio di bilancio nel 2010 e nel 2011 l’avanzo di bilancio con buone possibilità anche nel 2012 considerando che il risultato economico del primo trimestre è positivo. Siamo, oltretutto, una delle quattro Regioni che hanno raggiunto un avanzo in sanità nel 2011. Le nostre Asl, quindi, – stanno investendo, al di là delle chiacchiere, in professionalità ed attrezzature ed i primi rilevanti risultati si vedranno già a partire dal prossimo anno”.