Investire nelle scuole di formazione per costruire su solide basi la politica del futuro
11 Aprile 2012
La formazione della classe dirigente rappresenta oggi, ancor più di ieri, un punto fondamentale su cui gli apparati politici devono investire se intendono assicurasi una solida impalcatura su cui costruire il futuro dell’Italia.
L’attuale momento storico ci insegna che per governare un paese occorre avere contezza dei meccanismi legati al sistema Europa, essere padroni di una visione globale nelle scelte pubbliche e saper gestire momenti di crisi. I continui sforzi che ci chiede l’Europa non possono prescindere da un’elevata competenza degli attori istituzionali che sono chiamati ad amministrare il Paese. Il grado di complessità della gestione della res publica non si alleggerisce quando si scende ad un livello di governo più basso ed è compito della classe dirigente attuale formare i più giovani a una partecipazione politica attiva ma consapevole, non solo diligente ma anche competente: una futura classe dirigente a prova di Europa. Una formazione che sia in grado di strutturare un bagaglio culturale e valoriale, che coniughi momenti di studio e lezioni frontali con docenti a momenti di approfondimento ed arricchimento con gli esponenti politici.
In una Italia dove la gerontocrazia regna sovrana ed il ricambio della classe dirigente ha ritmi elefantiaci, le iniziative a sostegno della creazione di una nuova classe dirigente sono da considerarsi una positiva controtendenza a questa impostazione. Spazio dunque ai corsi di alta formazione politica che, per i giovani, rappresentano l’opportunità per intraprendere un percorso di carriera politica basato sulle competenze e sul merito e, per la dirigenza attuale, l’occasione di selezionare la futura classe politica.
* Europarlamentare PPE-PDL