Iran, accusato di sodomia viene impiccato in piazza
04 Ottobre 2007
di redazione
Nuova impiccagione sulla pubblica piazza in Iran. Tra i reati addebitati al giustiziato vi era quello di sodomia. Dell’esecuzione dà oggi notizia il quotidiano Jomhuri Eslami.
Secondo il giornale l’impiccagione è avvenuta ieri davanti a una folla radunatasi in una piazza di Sahneh, una città della provincia nord-occidentale di Kermanshah. Le autorità giudiziarie hanno reso noto che l’uomo, Shanuz Morovati, era stato riconosciuto colpevole di «sodomia, costituzione di una banda per la corruzione, consumo di alcol, rissa e omicidio».
“Corruzione” è un termine usato normalmente nella Repubblica islamica per la prostituzione o comportamenti sessuali giudicati immorali. La “sodomia”, così come l’omosessualità femminile, è uno dei delitti per i quali è prevista la pena capitale, in base alla legge islamica.
Recentemente il presidente Mahmud Ahmadinejad, partecipando ad un incontro presso la Columbia University di New York, ha risposto ad una domanda circa il trattamento dei gay nella Repubblica islamica affermando che nel suo Paese non esistono omosessuali.
Lo scorso agosto anche il ministero degli Esteri italiano aveva manifestato la sua preoccupazione a Teheran per il fatto che l’omosessualità figurasse tra i capi d’accusa di cui erano stati riconosciuti colpevoli alcuni dei molti impiccati, anche in pubblico, durante l’estate.
Successivamente una grande mobilitazione, anche da parte delle autorità, si era avuta in Italia in favore di Pegah Emambakhsh, una iraniana quarantenne che rischiava di essere espulsa come clandestina dalla Gran Bretagna e che affermava di rischiare la condanna a morte se fosse tornata in Iran, in quanto lesbica.