Iran boicotta pellegrinaggio a La Mecca, l’anno scorso 2.300 morti

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Iran boicotta pellegrinaggio a La Mecca, l’anno scorso 2.300 morti

29 Maggio 2016

Gli iraniani non andranno in pellegrinaggio a La Mecca, a dirlo il ministro della Cultura di Teheran, che accusa l’Arabia Saudita.

“Dopo due serie di negoziati infruttuosi a causa di ostacoli sauditi, i pellegrini dell’Iran non potranno purtroppo effettuare l’hajj”, ha detto il ministro Janati.

La settimana scorsa una delegazione iraniana in Arabia Saudita aveva cercato di trovare un accordo sul pellegrinaggio alla Mecca, ma inutilmente.

“Il ministro saudita dell’Hajj e i suoi responsabili non hanno l’autorità necessaria per assumere decisioni”, aveva dichiarato Said Ohadi, presidente dell’Organizzazione iraniana dell’Hajj.

Il ministro saudita dell’Hajj aveva a sua volta giudicato la parte iraniana responsabile “dell’impossibilità per i pellegrini di effettuare quest’anno l’hajj”.

Nel settembre 2015, il pellegrinaggio alla Mecca aveva provocato 2.300 morti, 464 iraniani.

Il fallimento di un accordo per la partecipazione iraniana all’Hajj inasprisce le relazioni tra Iran e sauditi, già in crisi per la situzione nel quadrante mediorentale e per il petrolio.

All’inizio del 2016, Riad aveva decapitato per motivi politici un eminente religioso sciita del Regno. L’ambasciata saudita a Teheran era stata assaltata da una folla inferocita e i sauditi avevano interrotto le loro relazioni diplomatiche con la Repubblica Islamica.

Riad chiedeva che i pellegrini iraniani ottenessero il visto in un paese terzo e viaggiassero su aerei sauditi. Negli ultimi giorni di negoziato, sembrava che uno spiraglio di accordo fosse stato trovato sui visti elettronici, ma non su altri punti tra cui quello della sicurezza.