Iran. Due medici antiAids condannati a 3 e 6 anni per i viaggi negli Usa

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Iran. Due medici antiAids condannati a 3 e 6 anni per i viaggi negli Usa

23 Gennaio 2009

Arash Alai e suo fratello Kamiar sono stati condannati a sei e tre anni per cercare di svolgere il loro lavoro nel migliore dei modi. Si tratta di due medici iraniani, specializzati nella lotta contro l’Aids, che sono stati arrestati nel giugno dell’anno scorso dopo avere avuto contatti e avere viaggiato negli Usa per partecipare a convegni medici.

I due fratelli sono accusati di aver "cooperato con un Paese ostile", secondo l’articolo 508 del condice penale islamico. Lo spiega il loro avvocato, Massud Shafii, che ora ha 20 giorni per presentare ricorso contro la sentenza.

"Chiederò l’assoluzione", ha assicurato il legale aggiungendo che "Arash e Kamiar Alai sono impegnati in ricerche sull’Aids e sul trattamento delle tossicodipendenze e hanno viaggiato negli Stati Uniti per intervenire a conferenze mediche, in un ambito di "cooperazione puramente scientifica".

Inoltre, aggiunge il legale, "in Iran non esiste alcuna legge che definisca gli Usa un Paese ostile". Ma i due fratelli medici sono stati accusati di aver fatto parte di un complotto degli Usa "per promuovere una rivoluzione di velluto in Iran". A quanto pare, altre due persone sono finite in carcere con la stessa accusa negli ultimi mesi, anche se le loro identità non sono state rese note.

La faccenda ha avuto eco anche in Italia. E’ stato il prof. Luigi Dolci, Responsabile del Settore diagnostico Epatiti ed Hiv dell’OCM di Verona, a chiedere di intervenire per fare luce su questa vicenda. "La libertà di ricerca è fondamentale e in quanto tale va preservata da ogni tipo di condanna cieca e fondamentalista", ha dichiarato sottolineando come a suo avviso la questione va oltre i confini iraniani.

"La salute non è dello Stato, ma dell’uomo che ha diritto di conservarla al di fuori dei pregiudizi sociali politici e religiosi". Per questa ragione il prof. Dolci ha chiesto al presidente della 12° Commissione permanente Igiene e Sanità, metta in atto una raccolta firme dei medici di tutta Europa.

"Credo che sia giusto chiedere chiarezza al governo di Teharan, in modo che su questo calo non cali il sipario" ha concluso il prof. Dolce.