Iran e Venezuela guidano la classifica dell’antisemitismo nel mondo
26 Gennaio 2010
Non sappiamo come e dove trascorrerà la "Giornata della Memoria" Norman Finkelstein, lo storico figlio di deportati nei campi di sterminio nazisti che dieci anni fa pubblicò un libro, L’Industria dell’Olocausto, in cui si sosteneva che la comunità ebreo-americana sfrutterebbe la memoria delle persecuzioni naziste per trarne dei vantaggi politico-economici e fare gli interessi d’Israele.
Sappiamo invece che tesi di questo genere sono benvolute da quella ciurma di neonazisti, “antisionisti” di sinistra, fascisti islamici, protagonisti (e colpevoli) del video che vi proponiamo, un anno di incidenti a sfondo antisemita nel mondo. Fateci caso: l’immagine più ricorrente del video è la svastica. Usata nel suo senso malato e primigenio come esaltazione del Reich, per marchiare negozi cimiteri e sinagoghe dall’Australia agli Stati Uniti; ma anche, e sempre più spesso, equiparata alla Stella di Davide, in un pericoloso cortocircuito storico che spiega come mai, oggi, molti Under 30 a digiuno di Storia ritengano davvero che Israele sia la prosecuzione del Nazismo sotto altre vesti.
E’ la stessa propaganda usata dalle centrali del fondamentalismo islamico per accerchiare Israele e svilire il suo status di nazione democratica davanti alla comunità internazionale. Nel 2009 l’antisemitismo si è diffuso enormemente dopo la Guerra di Gaza, facendo raggiungere livelli di odio verso gli ebrei che non si toccavano dalla Seconda Guerra mondiale, almeno secondo il report annuale sull’Antisemitismo della Jewish Agency’s. Scopriamo che Iran e Venezuela sono i due governi più antisemiti del mondo, ma la situazione si aggrava anche in Europa, nei Paesi Bassi, in Francia e Gran Bretagna, nell’Europa Orientale e in Sud America.
La novità di quest’anno è il revival del “blood libel”, i miti antisemiti legati a presunti rituali di sangue, rapimenti e omicidi di bambini, con cui il popolo ebraico viene perseguitato da secoli. Uno stereotipo che nel 2009 si è arricchito di un nuovo capitolo, quello dei soldati israeliani che avrebbero espiantato organi dai bambini palestinesi morti a Gaza. La notizia, diffusa da un tabloid svedese, è stata ampiamente ripresa dai media arabi e su Internet, nonostante il suo autore, il giornalista Daniel Bostrom, non ha confermato che le storie che gli erano state raccontate dalle famiglie di Gaza erano riscontrate da prove o da fatti inoppugnabili. Forse Finkelstein potrebbe esercitarsi scrivendo un nuovo libro su questa industria della menzogna.