Iran. Ejei: “I dissidenti dovranno rivedere le loro idee deviate”
26 Febbraio 2010
di redazione
Il procuratore generale iraniano, l’hojjatoleslam Mohseni Ejei, ha posto tre condizioni per la liberazione dei dissidenti rinchiusi nelle carceri iraniane. I dissidenti, ha detto Ejei "dovranno pentirsi pubblicamente di ciò che hanno fatto contro il governo, riparare ai danni procurati alla società pagando congrue ammende, e dimostrare veramente di voler correggere il proprio comportamento, rivedendo le loro idee deviate".
Negli ultimi otto mesi in Iran sono state arrestate migliaia di manifestanti, centinaia dei quali si trovano ancora nelle carceri iraniane. In prigione vi sono giornalisti, studenti, attivisti per i diritti umani e cittadini di minoranze religiose. Diverse organizzazioni e associazioni per i diritti umani hanno lanciato l’allarme per le condizioni dei prigionieri politici in Iran.