Iran. Lettera aperta dei figli di Sakineh “Il mondo non ci abbandoni”
16 Settembre 2010
di redazione
"Aiutateci! Ci sentiamo soli e, tranne il nostro coraggioso avvocato Javid Hutan Kian, all’interno della Repubblica islamica siamo completamente abbandonati". È questo il disperato appello lanciato in una lettera aperta da Sajjad e Sahideh Ghaderzadeh, i due figli di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana che rischia la lapidazione per adulterio.
La lettera è stata inviata ieri notte dall’avvocato della famiglia, Hutan Kian. Nella lettera aperta i figli denunciano di aver subito delle minacce, affermando: "Gli agenti dell’intelligence, quando avevano fatto irruzione nell’ufficio del nostro legale, ci hanno minacciati, dicendoci chiaramente che, anche se un giorno dovessimo riuscire a salvare la vita di nostra madre, non avremmo comunque mai pace. Loro ci renderanno la vita insopportabile. Gli agenti hanno poi detto che l’opinione pubblica mondiale adesso è attenta alla vita di nostra madre, ma che, una volta calata l’attenzione, non ci sarà più interesse per questa vicenda e allora la nostra vita sarà rovinata".
I figli di Sakineh spiegano che "queste minacce rendono la nostra situazione tragica e ormai insostenibile. Non sappiamo cosa fare. Siamo soli e preoccupati. Peggio ancora, siamo stati rifiutati anche dai nostri parenti che non vogliono vederci perchè sosteniamo nostra madre". Sajjad e Sahideh concludono la lettera lanciando un ulteriore appello alla comunità internazionale: "La nostra unica speranza, oltre al nostro avvocato, siete voi in tutto il mondo. Le vostre pressioni esercitate tramite i media internazionali e la vostra vicinanza sono molto preziose per noi e vi supplichiamo di continuare a sostenerci. Non abbandonateci! Non lasciateci qui soli. Vi supplichiamo".