Iran-Pakistan. Prossima settimana firma accordo per “gasdotto della pace”

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Iran-Pakistan. Prossima settimana firma accordo per “gasdotto della pace”

03 Giugno 2009

L’ambasciatore iraniano ad Ankara ha annunciato oggi che l’accordo per la realizzazione del cosiddetto gasdotto della pace, che unirà l’Iran al Pakistan, sarà siglato ufficialmente la prossima settimana a Istanbul, in Turchia. Lo riporta oggi l’agenzia d’informazione "Fars", citando le dichiarazioni rilasciate da Bahamn Hosseinpour, ambasciatore della Repubblica Islamica ad Ankara, che in occasione dell’incontro avuto con Taner Yildiz, ministro turco dell’Energia e delle risorse naturali ha dichiarato che "i due Paesi (Pakistan e Iran, ndr.) hanno scelto la Turchia come luogo nel quale siglare l’accordo che sarà ufficializzato formalmente a Istanbul la prossima settimana".

Secondo quanto riporta la Fars, il gasdotto, che sarà realizzato nell’arco di quattro o cinque anni, sarà lungo circa mille e 100 chilometri e trasporterà il gas dalla città iraniana di Assalouyeh, situata nei pressi del giacimento Pars Sud fino alla provincia pakistana del Sindh, passando per l’instabile provincia del Sistan e Baluchistan. Fonti ufficiali hanno ammesso, tuttavia, che la rotta del gasdotto potrà essere modificata nel caso in cui la Cina manifesti l’intenzione di entrare a far parte del progetto. La capacità iniziale del gasdotto, che costerà circa sette miliardi e mezzo di dollari, sarà di 22 miliardi di metri cubi di gas naturale l’anno per poi arrivare, a pieno regime, a 55 miliardi di metri cubi.

Il progetto iniziale prevedeva che, attraverso un gasdotto di circa duemila e 700 chilometri, l’Iran avrebbe rifornito gas all’India e al Pakistan. La successiva decisione di New Delhi di boicottare il piano e di ritirarsi dalle trattative non ha fatto desistere Iran e Pakistan che sono giunte all’accordo per la realizzazione del gasdotto attraverso trattative bilaterali. In un documento stipulato tra Iran e Pakistan, tuttavia, è stata inserita una clausola con la quale è permesso all’India di unirisi al progetto entro "un limite di tempo appropriato".