Iran. Shirin Ebadi: “Sono l’anello di una catena che non sarà zittita”

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Iran. Shirin Ebadi: “Sono l’anello di una catena che non sarà zittita”

02 Luglio 2009

Il premio Nobel Ebadi lancia l’ennesimo monito al regime di Teheran: “Fatevi da parte. Bisogna annullare il voto e tornare subito alle urne, sotto l’egida dell’Onu”

“Il popolo iraniano ha sempre manifestato in maniera pacifica il proprio dissenso per i risultati delle ultime elezioni presidenziali. Il regime ha represso le proteste in maniera brutale e violenta, arrestando 1200 persone e uccidendone un numero che alcune fonti stimano in più di cento”.

La Ebadi ha parlato a Bolzano ritirando il premio "Alexander Langer" per conto di Narges Mohammadi, giornalista e presidente del Consiglio nazionale della pace in Iran, a cui le autorità iraniane hanno ritirato il passaporto e arrestato il marito.

"Non parliamo di guerra civile – ha detto la Ebadi – spero che il regime sia così saggio e intelligente da evitarla, ascoltando la sua gente. Purtroppo da una parte abbiamo una dittatura violenta, dall’altra una popolazione pacifica che non ha neppure rotto un vetro durante gli scontri. Nel dolore, come nella lotta, oggi noi iraniani siamo tutti uniti”.

"Nel 2008 – ha aggiunto – abbiamo registrato un’inflazione pari al 25 per cento. Secondo i dati forniti dal governo, più del 10 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con un dollaro al giorno. E questo nonostante l’Iran possieda la seconda riserva al mondo di gas naturale, e importanti giacimenti di rame, petrolio e uranio”.

La Ebadi ha anche sottolineato l’importanza del ruolo e del voto delle donne durante le proteste post-elezioni: “Siamo in prima fila, proprio perché in Iran veniamo discriminate in quanto donne. L’istruzione ci può riscattare, e per questo il 65 per cento della popolazione universitaria è composta da donne” ha concluso la giurista iraniana, che qualcuno vedrebbe bene come ambasciatrice ufficiale dell’Iran nel mondo.

“Non voglio dare un nome alla mia missione. In fondo sono solo uno dei tanti passaparola. In una catena senza fine che nessuno potrà zittire”.