Iraq, al-Qaida: colpiremo gli “apostati”

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Iraq, al-Qaida: colpiremo gli “apostati”

04 Dicembre 2007

Il capo di al-Qaida in Iraq, Abu Omar al-Baghdadi, ha annunciato in un messaggio audio nuovi attentati contro gli “apostati”, termine utilizzato generalmente per indicare le forze irachene di sicurezza.

Lo ha riferito un centro americano specializzato nella sorveglianza dei siti Internet islamici (siteinstitute.org).

Secondo quanto affermato via web da al-Baghdadi, emiro del gruppo autoproclamato “Stato islamico in Iraq”, una nuova unità di combattimento, le “Brigate al-Siddiq”, è stata formata per lottare contro tutti gli “apostati e i traditori”.

Al-Baghdadi ha anche affermato che la campagna “si concluderà il 20mo giorno del mese di Mouharram, nel calendario musulmano, che corrisponde al 29 gennaio 2008”, ha precisato il Centro che non ha diffuso la registrazione del discorso.

“Saranno commessi attacchi dinamitardi contro gli apostati e i membri dei Consigli dei Risvegli”, ha aggiunto al-Baghdadi, facendo riferimento ai movimenti sunniti che si sono ricongiunti alle forze irachene e americane che combattono al-Qaida in Iraq.

Nel vocabolario dei movimenti islamici, il termine “apostata” viene usato generalmente per le forze di sicurezza irachene. Si tratta del primo messaggio di Baghdadi da quando il leader di al-Qaida, Osama bin Laden, in un messaggio audio diffuso il 22 ottobre, ha esortato i capi della rivolta irachena a unirsi nella lotta contro le forze della coalizione in Iraq.

Ma ci sono forti dubbi sull’esistenza di Omar al-Baghdadi. L’esercito americano afferma che non esiste nessuno con questo nome nell’ambito del cosiddetto “Stato islamico in Iraq”.

Nel giugno scorso, il generale Kevin Bergner, portavoce dell’esercito americano, ha affermato che lo “Stato islamico in Iraq” è un'”organizzazione virtuale” creata per fare propaganda e con al suo vertice un “capo fittizio”.

Il suo obiettivo è di dare una gerarchia specifica anche al braccio iracheno di al-Qaida, organizzazione in realtà diretta da Abu Hamza al-Muhajir, nato in Egitto e piú conosciuto sotto il nome di Abu Ayyub al-Masri.