Iraq, Isis fa esplodere la Grande Moschea al Nuri nella Città Vecchia a Mosul

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Iraq, Isis fa esplodere la Grande Moschea al Nuri nella Città Vecchia a Mosul

22 Giugno 2017

I jihadisti dell’autoproclamato Stato islamico hanno fatto saltare in aria la storica moschea Al-Nuri di Mosul. Distrutto anche il minareto pendente Al-Hadba. A dare la notizia al sito Rudaw è stato il portavoce del comando congiunto dell’offensiva in corso nella città irachena, Yahya Rasoul. La mossa, se confermata, rappresenta un disperato atto di distruzione per non lasciare nulla di intatto in mano al nemico che avanza da parte delle residue forze di Isis accerchiate. Nell’esplosione è stato raso al suolo il minareto e sono stati gravemente danneggiati anche gran parte degli edifici nei pressi della struttura religiosa. “La distruzione del minareto al-Hadba e della moschea al-Nuri è il riconoscimento ufficiale della loro sconfitta”, ha detto il primo ministro iracheno in un breve commento. Un esponente dell’esercito iracheno ha dichiarato, inoltre, che l’esplosione è avvenuta ieri sera alle 21,35 locali.

Si tratta della moschea Grand al-Nuri di Mosul, il luogo dove il 4 luglio 2014 Abu Bakr al Baghdadi tenne il suo (unico) discorso a viso scoperto, a pochissimi giorni di distanza dall’annuncio della nascita del Califfato da parte di Abu Muhammad al-‘Adnani: era il 29 giugno. Le forze di terra dell’esercito iracheno nei giorni scorsi erano riuscite ad arrivare a circa cinquanta metri dalla moschea eretta nel 1172, luogo nel quale Saladino pronunciò l’ultimo discorso prima di partire alla riconquista di Gerusalemme allora occupata dai ‘crociati’. Un luogo simbolo, pertanto, per l’islam, che lo Stato islamico non poteva certo tollerare di perdere: è per questo che ha preferito distruggere. Inoltre, secondo quanto riferisce la Bbc, l’Isis ha radunato proprio nell’edificio un numero indefinito di persone da usare come scudi umani

L’agenzia di stampa dell’Isis Amaq ha negato la paternità del gesto, e accusato, invece, gli Stati Uniti del bombardamento della moschea. “La responsabilità di questa devastazione è dell’Isis”, ha dichiarato in un comunicato il maggiore generale dell’esercito americano, Joseph Martin, che ha concluso: “Questo è un crimine contro la popolazione di Mosul e di tutto l’Iraq e l’esemplificazione del perché questa brutale organizzazione debba essere annientata”.