Iraq, Papa Francesco su Mosul: “Crudeltà efferata, ogni sforzo per la pace”

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Iraq, Papa Francesco su Mosul: “Crudeltà efferata, ogni sforzo per la pace”

Iraq, Papa Francesco su Mosul: “Crudeltà efferata, ogni sforzo per la pace”

24 Ottobre 2016

Dal Vaticano, Papa Francesco ha pregato per Mosul, la città dell’Iraq che le forze irachene con il sostegno della coalizione a guida Usa stanno cercando di strappare a Isis. “In queste ore drammatiche”, ha detto il Papa durante l’Angelus di ieri, “sono vicino alla intera popolazione dell’Iraq, in particolare a quella della città di Mosul. I nostri animi sono scossi dagli efferati atti di violenza che da troppo tempo si stanno commettendo contro i cittadini innocenti, siano musulmani, siano cristiani, siano appartenenti ad altre etnie e religioni”. 

Papa Francesco si è scagliato contro la “crudelta’” e gli “efferati atti di violenza” sugli innocenti in Iraq, “siano cristiani e siano musulmani”, siano “bambini”. Il pontefice ha chiesto preghiera e vicinanza perché il Paese, pur “duramente provato”, speri ancora in un “futuro di sicurezza, di riconciliazione”. Papa Francesco lo ha rivolto dopo l’Angelus, e ha parlato di “ore drammatiche”. Ieri a Mosul i jihadisti hanno giustiziato 284 persone, tra cui donne e bambini, e, mentre si prepara la battaglia finale per il controllo della città, fonti concordanti parlano di donne e bambini usati come scudi umani sui tetti, per evitare i raid aerei.

 “Sono rimasto addolorato – ha spiegato il Papa – della uccisione a sangue freddo di numerosi figli di quella amata terra, tra cui anche tanti bambini: questa crudeltà ci fa piangere, lasciandoci senza parola”. “Alla parola di solidarietà – ha aggiunto il Pontefice – si accompagna l’assicurazione del mio ricordo nella preghiera, affinché l’Iraq, pur duramente colpito, sia forte e saldo nella speranza di poter andare verso un futuro di sicurezza, di riconciliazione e di pace. Per questo chiedo a tutti voi di unirvi alla mia preghiera”. E ha pregato insieme ai circa 50.000 presenti in piazza San Pietro, prima in silenzio, poi recitando una “Ave Maria”.

L’attenzione di Papa Francesco per l’Iraq, soprattutto per le vittime civili di un conflitto che sta annientando la Regione, è costante, come ha mostrato anche la sua decisione di creare cardinale il nunzio in Siria, Mario Zenari, che rimane in Iraq, condividendo le sorti della popolazione e del Paese. L’appello del Papa è stato rivolto davanti alle circa 50.000 persone che affollavano piazza San Pietro, e alla quali, subito prima, Papa Francesco, in occasione della Giornata mondiale della missione, aveva spiegato che “Oggi è il tempo di missione ed è il tempo di coraggio”, “di spendersi per il Vangelo”, “anche se avere coraggio non significa garanzia di successo”, “coraggio per lottare, non necessariamente per vincere, per annunciare, non necessariamente per convertire”, “per essere alternativi al mondo, senza pero’ mai diventare polemici o aggressivi”.

“Ci è richiesto il coraggio per aprirci a tutti – ha concluso il Papa – senza mai sminuire l’assolutezza e l’unicità di Cristo, unico salvatore di tutti; ci è richiesto coraggio per resistere all’incredulità, senza diventare arroganti”. “Ci è richiesto anche il coraggio del pubblicano del Vangelo di oggi, che con umiltà non osa nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo, ‘o Dio, abbi pietà di me peccatore'”. “Oggi è tempo di coraggio, oggi ci vuole coraggio”.