Iraq. Tareq Aziz assolto dal Tribunale speciale

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Iraq. Tareq Aziz assolto dal Tribunale speciale

02 Marzo 2009

È stato assolto stamani dal Tribunale speciale iracheno (Tsi) l’ex vice primo ministro Tareq Aziz, accusato assieme ad altri sette gerarchi del deposto regime, di aver favorito l’esecuzione di 42 commercianti e uomini d’affari nel 1992 a Baghdad. Lo ha diffuso la tv di Stato irachena con una scritta in sovrimpressione.

Il processo ha cercato di mettere a nudo i "Fatti della preghiera del venerdì", avvenuti il 10 febbraio del ’92 vennero uccisi militanti sciiti scesi in strada dopo la preghiera islamica del venerdì per protestare contro la morte dell’imam sciita Muhammad al-Sadiq al-Sadr e di suo figlio. Il processo vedeva accusati in tutto nove gerarchi del deposto regime di Saddam Hussein.

La corte ha emesso tre condanne a morte, tra le quali quella per Ali Hassan al-Majid, meglio conosciuto come "Ali il chimico", ex ministro della Difesa e cugino di Saddam Hussein, che aveva fatto gasare nel 1988 migliaia di curdi ad Halabja. È stata invece decisa la pena del carcere a vita per l’ex vicepresidente dell’ufficio militare del Baath, Ali Latif Nasif Jasim, e per l’ex responsabile dell’ufficio del Baath nella regione di Tàmim, Muhammad Zaman Abd al-Razzaq. Assieme a Tareq Aziz sono stati assolti anche tre importanti dirigenti baatisti: Ugla Abd Saqer, Ibrahim Saheb e Sayf al-Din al-Mashhadani.

L’ex vice primo ministro di Saddam Hussein venne arrestato dopo la caduta del regime dopo la guerra del 2003 quando vennero ritrovati i cadaveri delle persone uccise. Negli scorsi anni venne coinvolto nello scandalo "Oil for Food", in cui durante l’embargo l’Iraq faceva pervenire partite consistenti di petrolio a funzionari internazionali, anche dell’Onu, che si mostravano amichevoli verso Bagdad e s’impegnavano ad aggirare l’embargo che affamava la popolazione e arricchiva il rais e i suoi accoliti.

Dal 26 gennaio, Aziz è imputato anche in un altro processo assieme ad altri 15 ex dirigenti del deposto regime, tra cui due fratellastri di Saddam Hussein e lo stesso al-Majid, con l’ accusa di essere responsabili dell’uccisione e deportazione di curdi sciiti iracheni all’inizio degli anni ’80.