Isernia al voto: tra le incognite, pesano astensionismo e voto disgiunto

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Isernia al voto: tra le incognite, pesano astensionismo e voto disgiunto

03 Maggio 2012

Ultimi botti in vista della chiusura della campagna elettorale. Chi può, chiama i big nazionali a dar manforte. Nel week end il noto avvocato e politico Carlo Taormina è venuto a Isernia per tirare la volata al candidato sindaco Gianni D’Uva. Il primo maggio è stata la giornata degli europarlamentari. A sostegno della candidatura di Ugo De Vivo, aspirante sindaco della coalizione di centrosinistra, in città è arrivato l’onorevole Andrea Cozzolino, del Partito Democratico. Il Popolo della Libertà ha risposto con Erminia Mazzoni, membro della direzione nazionale del partito. Ieri, per l’Italia dei Valori, nel capoluogo si è visto l’onorevole Nello Formisano. Oggi tocca al Partito Socialista Italiano calare il suo asso: è atteso il segretario nazionale Riccardo Nencini. Sempre in giornata chiude la sua campagna elettorale il Pd, con l’arrivo dell’europarlamentare David Sassoli. Domani, invece, tocca all’Udc. Su invito del consigliere regionale Domenico Izzi, il presidente del partito (e vice presidente della Camera) Rocco Buttiglione incontrerà il candidato sindaco Rosa Iorio e la squadra dell’Unione di Centro. Con lui ci sarà anche la deputata Paola Binetti, che presenterà il suo libro sul ruolo dei cattolici in politica.

Insomma: si fa a gara per proporre incontri interessanti. Ognuno con i mezzi che ha a disposizione. La lista civica "Isernia Viva" del candidato sindaco Giuseppe Laurelli, non potendo fare affidamento sui partiti tradizionali, propone per questa sera uno spettacolo di canto e danza con “La paranza di Romeo Barbaro”, gruppo di fama internazionale, proveniente dal festival di Nantes. Ennio Mazzocco, candidato di "Coscienza civica", ha invece scelto la strada delle inchieste: da buon avvocato sta portando all’attenzione dell’opinione pubblica casi di (presunta) mancata trasparenza nell’assegnazione di appalti pubblici e sprechi vari. Giovanni Muccio, candidato del "Guerriero Sannita", continua invece la sua missione a caccia di consensi tra le fasce più deboli della popolazione. E lo fa girando quartiere per quartiere insieme al capolista don Vincenzo Chiodi, il parroco sospeso a divinis per la sua scelta di candidarsi. Chi più, chi meno, tira fuori qualche idea per colpire l’elettorato. Ma basterà tutto questo per conquistare voti? Probabilmente no.

In una realtà di appena 20mila abitanti, conta di più l’impegno dei singoli candidati. Il porta a porta resta il metodo più efficace per portare voti a casa. Anche i sondaggi lasciano lo spazio e il tempo che trovano: in pochi si sbilanciano al telefono. Non a caso in questa campagna elettorale se n’è parlato poco o niente. L’unica eccezione c’è stata una manciata di giorni fa, quando alcuni candidati sindaci (Ennio Mazzocco, Giuseppe Laurelli e Gianni D’Uva) hanno parlato di sondaggi pilotati, a loro avviso volti a favorire i candidati delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra e di Fli (che sostiene Raffaele Mauro). In realtà nessuno sembra curarsene di queste indagini a campione. C’è un certo scetticismo intorno ai quesiti posti al telefono: sia i candidati sia gli attenti osservatori della politica locale sono convinti del fatto che siano davvero poche le persone pronte a sbilanciarsi nell’esprimere le proprie opinioni. Ci si conosce quasi tutti in città. E spesso si pensa che dall’altra parte del telefono ci sia qualcuno pronto a tendere una trappola. La diffidenza la fa dunque da padrona, in casi come questi. E poi non ci vogliono di certo i sondaggisti per dire che bisognerà aspettare l’apertura delle urne per conoscere la risposta alla domanda più ricorrente a Isernia: riuscirà Rosa Iorio a sfondare il muro del 50% dei consensi? Riuscirà cioè a evitare il ballottaggio? Non sarà facile.

C’è chi dice che la partita si giochi addirittura sul filo di alcune decine di voti. Più di qualcuno negli ultimi giorni sostiene che la candidata del centrodestra sia molto vicina al traguardo, ma manchi ancora qualcosa per centrare un risultato ritenuto comunque difficilissimo sin dalla vigilia. Per un motivo semplice: il notevole numero di candidati in corsa: sette aspiranti sindaci e 580 candidati consiglieri, ossia uno per ogni trenta elettori. E poi c’è un’altra incognita che può mandare tutti i pronostici a farsi benedire: l’astensionismo. Chi penalizzerà? La fiducia nella politica è ai minimi storici. Lo si percepisce chiaramente nelle interviste delle tv locali ai cittadini, lo si capisce dalle facce sconsolate dei candidati consiglieri a caccia di voti casa per casa. Le risposte che ricevono sono a dir poco colorite.

Infine, potrebbe avere un suo peso – per alcuni decisivo – il voto disgiunto. Le Regionali d’autunno insegnano: Frattura ha preso molti più voti rispetto alle liste del centrosinistra (viceversa per Iorio). Alle Comunali d’Isernia il “tiro incrociato” potrebbe dunque tornare a creare intoppi. Per diversi motivi. Uno è legato a possibili regolamenti di conti in seno ai partiti, in entrambi gli schieramenti. I veleni delle Regionali non sono stati ancora smaltiti. Inoltre, si avvicina il momento di scegliere i candidati alle prossime Politiche. Senza poi dimenticare che il governo regionale è in bilico, per via dei ricorsi al Tar (la sentenza sull’eventuale annullamento delle elezioni è attesa per il 17 maggio). Poi, un aspetto per così dire di “realpolitik” da tenere in considerazione nelle piccole realtà di provincia: pur di accontentare il parente o l’amico candidato, non si esita a incrociare il voto. E poco importa se le proprie idee politiche per una volta andranno in stand by: in fondo si tratta di Amministrative, le ideologie contano poco quando di mezzo c’è la conoscenza diretta del candidato.

Certo è che sul voto disgiunto fa molto affidamento il centrosinistra. Per la coalizione che sostiene De Vivo l’unico vero obiettivo è quello di impedire che il candidato del centrodestra superi la soglia del 50%. Lo sperano, a sinistra, nella consapevolezza che al ballottaggio può succedere di tutto. Potrebbe cioè esserci il clamoroso sorpasso. Sarebbe un revival della fine degli anni ’90: il candidato del centrodestra, Umberto Coalillo, stravinse al primo turno. Ma si andò al ballottaggio, dove la spuntò il centrosinistra di Giuseppe Caterina. In effetti, per tutti la sfida principale – non ce ne vogliano gli altri candidati – si gioca proprio tra Iorio e De Vivo, mentre l’ex presidente della Provincia Raffaele Mauro potrà recitare al massimo un ruolo da outsider. Ma sarà dura, per lui, fare lo sgambetto alle due principali coalizioni. Lo dicono anche i numeri: la prima è sostenuta da otto liste, il secondo da sei. Mauro ne ha due. Partita ancor più difficile per gli altri, in corsa con una sola lista. Francamente a loro occorrerebbe un miracolo per centrare il secondo turno. Al massimo si potrà puntare a un apparentamento. Non ci vuole di certo la sfera di cristallo per dire che alla fine le cose andranno più o meno così. Né c’è bisogno di indagini a campione. Che ormai possono giungere solo a una conclusione: i primi sconfitti, nella competizione elettorale di Isernia, sono proprio i sondaggi.