Isis, strage infinita: spazza via 300 persone
09 Febbraio 2016
A Mosul, in Iraq, jihadisti dell’Isis hanno massacrato, per lo più giustiziandole a sangue freddo, 300 persone. Secondo quanto riferito da IraqiNews, le persone uccise sono soprattutto poliziotti, militari ed esponenti della società civile. Ma anche semplicemente civili con la sola colpa di avere parenti tra i militari o i membri della Commissione elettorale: intere famiglie di uomini, donne e bambini.
La città di Mosul, si trova nella provincia nord-occidentale di Ninive e dallo scorso luglio è sotto il controllo dei jihadisti dello Stato islamico. Negli ultimi tempi, però, i terroristi sono stati in un certo modo osteggiati dalla popolazione. Qualcuno è riuscito a parlare con l’agenzia spagnola Efe riferendo: «il capo dei massacratori è Mahmoud Salam… Lui ha accusato le vittime di essere apostati e infedeli e ha detto di averle fatte condannare alla giusta punizione da un tribunale islamico che fa rispettare la Sharia», la legge islamica, che è stata istituita dall’organizzazione terrorista.
«Il gruppo terrorista ha giustiziato questa gente in diversi posti a Mosul. Molti sono stati uccisi nei centri di detenzione nella città e nei suoi dintorni», ha detto Mahmoud Souraji, portavoce dell’esercito iracheno a Ninive. Souraji ha confermato l’esecuzione di 300 persone, e precisato che erano nelle mani dei miliziani dell’Isis già da alcuni giorni. Secondo quanto riferito da Souraji, che ha parlato alla tv locale Samariyah, la maggior parte delle persone uccise erano ex esponenti della sicurezza nazionale e soldati governativi iracheni. Inoltre tra loro pare ci fossero anche numerosi attivisti che tentavano di dare notizie sulla situazione in città, e che per tal motivo sono stati catturati dai terroristi la settimana scorsa durante una serie di incursioni.
Souraji ha voluto sottolineare che le esecuzioni sono state effettuate da veri e propri squadroni della morte. E che le vittime, poi sepolte in fosse comuni alla periferia di Mosul, hanno subito torture e sevizie prima di essere giustiziate. Le informazioni provengono da fonti a Mosul ma per adesso è impossibile una verifica da fonti indipendenti.