Isis, Times: Utilizzate cavie umane per sperimentare armi chimiche

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Isis, Times: Utilizzate cavie umane per sperimentare armi chimiche

22 Maggio 2017

Secondo il quotidiano britannico Times, i jihadisti del Califfo Al Baghdadi avrebbero sperimentato alcune armi chimiche sui loro prigionieri, sfruttati come vere e proprie “cavie umane” e morti dopo un’agonia lunga anche dieci giorni. La scoperta sarebbe stata fatta all’università di Mosul, la “capitale” dell’Isis in Iraq dove da mesi prosegue una battaglia difficilissima da parte dei soldati iracheni e altre milizie sciite per cacciare il Califfato dalla città, sempre più in difficoltà. Nell’ateneo, sarebbero stati trovati dalle forze speciali di Bagdad documenti che testimonierebbero questi mostruosi esperimenti e l’obiettivo dell’Isis di utilizzare queste armi chimiche in Occidente, sciogliendole e nei liquidi in generale.

Secondo le ultime rivelazioni del Times i jihadisti avrebbero avvelenato per giorni i pasti dei prigionieri con composti di pesticidi portandoli alla morte dopo agonie durate anche settimane. E sempre nei documenti, i terroristi parlano di “arma letale ideale”, sostenendo di essere in possesso “di diverse soluzioni” per raggiungere i propri scopi. 

Hamish de Bretton-Gordon, esperto di armi chimiche intervistato dal Times, ha  riferito che “questo è un ritorno ad un passato orribile. Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti hanno condotto migliaia di esperimenti letali con iprite sui prigionieri di Sachsenhausen, un campo di concentramento, vicino a Berlino”.