Isis,”vietato usare il segno ‘+’, ricorda la croce cristiana”
02 Gennaio 2017
Un pezzo di qualche settimana fa del Washington Post, raccontava la follia, le manie, la rabbia, le torture, la morte, dello Stato islamico nei territori occupati, in particolare a Mosul. Ma soprattutto alla persecuzione dei cristiani. Nell’articolo vengono riprese interviste e informazioni raccolte dall’Associcated Press.
Decine di iracheni intervistati e scappati da Mosul, la città più importatne del paese conquistata nel 2014 dall’Isis. Raccontano la vita terribile che il Califfato impone: impiccagioni dei “traditori” ai lampioni per strada, volantini in cui si distribuiscono volantini nei quali si promette di arrostire vivo chi disobbedisce alla sharia, lapidazioni di “adultere”, sciiti cacciati o uccisi, cristiani tormentati.
Tra i fatti descritti ce n’è uno in particolare, che, per quanto sia il meno cruento, rende in maniera perfetta il grado di intolleranza religiosa e le chiare intenzioni dei jihadisti. Nel pezzo leggiamo, “il modo più simbolico usato dai residenti per opporsi allo Stato islamico è il rifiuto di mandare i propri figli a scuola. Nelle scuole dell’Isis, infatti, le lezioni riguardano solo armi e aerei da guerra. Nei corsi di matematica non si può usare il simbolo “+” perché assomiglia a una croce cristiana. E per quanto l’Isis minacci frustate e morte per gli assenteisti, studenti e insegnanti continuano a stare alla larga dall’università”.