Islam, corte Ue: azienda può vietare velo al lavoro, non è discriminatorio
14 Marzo 2017
Le aziende possono vietare ai propri dipendenti di indossare indumenti che siano “segni religiosi” come il velo islamico: lo ha stabilito la Corte di Giustizia Europea, basata a Lussemburgo, che è stata chiamata a decidere su due ricorsi di donne musulmane, uno dal Belgio e uno dalla Francia, relativi alla possibilità di presentarsi al lavoro con il capo coperto in osservanza alla religione musulmana.
La Corte rileva però che “non è tuttavia escluso che il giudice nazionale possa arrivare alla conclusione che la norma interna istituisca indirettamente una disparità di trattamento fondata sulla religione o sulle convinzioni personali, qualora fosse dimostrato che l’obbligo apparentemente neutro in essa contenuto comporta, di fatto, un particolare svantaggio per le persone che aderiscono ad una determinata religione o ideologia”. Tuttavia, sottolinea ancora, “siffatta disparità di trattamento non costituirebbe una discriminazione indiretta qualora fosse giustificata da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento fossero appropriati e necessari. La Corte, pur sottolineando che il giudice nazionale investito della controversia è l’unico competente a stabilire se e in quale misura la norma interna sia conforme a tali requisiti, fornisce indicazioni al riguardo”. Essa rileva che “è legittima la volontà di un datore di lavoro di mostrare ai suoi clienti, sia pubblici sia privati, un’immagine di neutralità, in particolare qualora siano coinvolti soltanto i dipendenti che entrano in contatto con i clienti. Tale intenzione, infatti, rientra nell’ambito della libertà d’impresa, riconosciuta dalla Carta”.
Si è espresso con favore rispetto alla sentenza il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli. “Finalmente dall’Europa una sentenza di buon senso, una sentenza della Corte di Giustizia Europea che sancisce che i datori di lavoro possono vietare i simboli religiosi dall’abbigliamento dei propri impiegati, compreso il velo islamico, per poter avere una politica aziendale neutrale nei confronti della clientela”. Lo afferma in una nota Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord. “Bene, ora i Tribunali italiani, sempre solerti nel recepire le sentenze comunitarie, recepiscano immediatamente anche questa pronuncia applicandola anche alla nostra giurisprudenza, per fare in modo che nelle aziende o negli esercizi commerciali – aggiunge -, non solo nel privato ma anche nel pubblico, i datori di lavoro possano impedire ai dipendenti di sfoggiare abbigliamento contenente simboli religiosi”.