Israele e i giochi del Mediterraneo

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Israele e i giochi del Mediterraneo

06 Marzo 2009

Come se lo stato di Israele non esistesse. Alla Ahmadinejad: come se il suo nome fosse stato cancellato dalla faccia della terra. Israele è (ancora una volta, da sempre) fuori dai Giochi del Mediterraneo.

Escluso dalla manifestazione non tanto dall’Italia che pure organizza la XVI edizione dai Giochi, in programma a Pescara dal prossimo 26 giugno al 5 luglio, ma per effetto di un boicottaggio in sede di Comitato internazionale per i Giochi del Mediterraneo, e ancora in fase d’adesione allo stesso organismo, da parte del Comitato olimpico israeliano. La cui domanda d’iscrizione al Cijm – peraltro, richiesta ufficiale nemmeno formalizzata – otterrebbe per tutta risposta uno scandaloso, scontatissimo no da parte di altre rappresentanze nazionali già comprese nell’organismo. Tra le più influenti: quelle di Algeria, Egitto, Libano e Siria. Quando per queste, non per niente delegazioni affiliate e riconosciute al/dal Cio, ancora dal 1951 (I edizione dei Giochi) l’importante non è vincere, è non far partecipare Israele.

D’altronde la questione politica è talmente complessa, e del resto interessa un ambito internazionale, che mi sembra sbagliato porla in termini ultimativi, per giunta in extremis a quattro mesi dall’inizio dei Giochi”. Raffaele Pagnozzi è vicepresidente del Cijm. “Nel medio termine, certo, lavoriamo per arrivare a un compromesso” annuncia parlando la stessa lingua dei membri europei del Comitato, in testa Francia, Italia e Spagna. Tre componenti che da almeno un decennio a questa parte, sembrano realmente intenzionate a fare risultato. Riaprendo una partita storica. “Altrimenti, il rischio serio è quello d’interrompere (anche) il dialogo sportivo, lealmente agonistico, tra le due rive del Mediterraneo”. Concorda nel merito Mario Pescante, nel Cio dal 1994 e nello sport da una vita. Oggi deputato Pdl nonché Commissario straordinario per l’organizzazione dell’evento Pescara 2009, delegato dal Governo. Pescante al Corsera del 28 febbraio: “Ma poi, perché assegnare allo sport il compito di risolvere i problemi dell’umanità?” aggiunge, lamentandosi con il giornale per il titolo “Anche l’Italia esclude l’Israele”.

Vorrei rassicurare gli amici israeliani. Chissà mai: arrivederci già a Volos 2013, prossima edizione dei Giochi del Mediterraneo, in Grecia. Ma soprattutto vorrei rassicurare i lettori: l’Italia non esclude e non ha mai escluso nessun atleta e nessun Paese dalle competizioni sportive che si svolgono nel nostro Paese. Solo, esistono delle regole internazionali che vanno rispettate. Una di queste regole è che per l’ammissione ai Giochi del Mediterraneo ci vuole una maggioranza qualificata delle 23 nazioni aventi diritto. Come organizzatori non abbiamo potere di intervenire”.