Israele, Renzi: da Unesco errore inaccettabile. Eppure Italia si astiene
21 Ottobre 2016
Una decisione “incomprensibile e sbagliata”, così Matteo Renzi sulla risoluzione Unesco che nega le radici ebraico-cristiane di Gerusalemme. Il premier italiano ha “chiesto di intervenire” dopo la risoluzione Unesco su Israele.
“Non si può continuare con queste mozioni – afferma il presidente del Consiglio, durante la diretta radiofonica a Rtl 102,5 – una volta all’Onu, una volta all’Unesco, finalizzate ad attaccare Israele”. “Se c’è bisogno di rompere su questo l’unità europea, si rompe”, avverte Renzi.
“Sostenere – chiarisce – che Gerusalemme e l’ebraismo non hanno una relazione è incomprensibile, inaccettabile e sbagliato, come sostenere che al sole c’è il buio”. Dunque, afferma il presidente del Consiglio, “ho chiesto ai diplomatici di prendere posizione. Se uno ha qualcosa da dire su Israele la dica ma è inaccettabile che si dicano cose come questa, che sono un errore”.
Renzi ha “chiesto al ministro degli Esteri di vederci subito, al mio ritorno a Roma”. Non è chiaro, quindi, da dove sia maturata la decisione dell’Italia di astenersi durante il voto della risoluzione dell’Unesco. Insieme ad altri Paesi infatti, il nostro ha vigliaccamente evitato di schierarsi come invece hanno fatto Paesi come gli Usa o europei come l’Olanda, in difesa di Israele.
In attesa di capire cosa dirà Renzi a Gentiloni e Gentiloni ai nostri diplomatici, a Gerusalemme in migliaia marciano per sostenere Israele. Migliaia di persone hanno attraversato la città, in occasione della Marcia annuale di Gerusalemme, che fa parte delle festività di Sukot. Molti riuniti per gruppi nazionali, con bandiere degli Stati Uniti, del Brasile, della Thailandia, dalla Cina e molti come partecipanti a delegazioni cristiane. Una compagnia di britannici cantava “ti amiamo Israele, ti amiamo davvero”.
Anche molti israeliani da tutto il Paese hanno partecipato, sotto la sorveglianza di 3.500 agenti di polizia assegnati ai siti più sensibili e agli eventi del festival di Sukkot, che dura una settimana. Il consiglio esecutivo dell’Unesco ha adottato il 18 ottobre una risoluzione dal titolo “Palestina occupata” sulla città vecchia di Gerusalemme in cui si fa riferimento al Monte del tempio solo con il nome arabo, ovvero Spianata delle moschee.
Per Israele, che ha protestato vivamente, si tratta di una negazione dell’evidente legame tra gli ebrei e la Città Vecchia, dove sorge il Muro del pianto, il luogo più sacro per la religione ebraica. Il gruppo terrorista palestinese di Hamas ha salutato con favore la decisione dell’Unesco.