Israele, ritorsione sul Golan. Jet di Davide contro postazioni siriane
19 Marzo 2014
di redazione
Lo Stato di Israele ha risposto oggi con la forza agli attacchi ricevuti negli ultimi giorni dalla Siria, provenienti dalle alture del Golan, area storicamente contesa tra Damasco e Gerusalemme. La scorsa notte, i jet della aviazione militare israeliana hanno colpito delle postazioni militari siriane come rappresaglia per la esplosione di una bomba che aveva ferito 4 soldati dello Stato di Davide. Lo scontro era avvenuto al confine tra i due Stati. Da mesi, il governo Netanyahu accusa il regime siriano degli Assad di aiutare lo Hezbollah libanese. "La nostra politica è molto chiara," ha detto Netanyahu, "attacchiamo coloro che ci fanno del male e cerchiamo di contrastare, per quanto possiamo, il trasferimento di armi via mare e via terra. Di tanto in tanto dobbiamo concludere operazioni aggressive, come abbiamo hanno appena fatto, per garantire la calma". L’operazione condotta dai Jet israeliani è stata la più dura condotta sulla linea del cessate il fuoco tra Gerusalemme e Damasco dalla Guerra del 1973. Le Alture del Golan sono state annesse da Israele dopo la “Guerra dei sei giorni”. Gli israeliani conquistarono la Valle, ma si sono ritirati parzialmente negli anni successivi. Restano nel Golan per ragioni di sicurezza. La Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite ha definito l’occupazione “illegale” ma al decimo punto della Risoluzione si chiedeva al Segretario Generale dell’ONU di “sviluppare la demarcazione dei confini internazionali del Libano, specialmente in quelle aree dove il confine è soggetto a dispute o incerto”, ma la questione dei confini resta ancora aperta.