Israele: scandalo tangenti, a Olmert 150.000 dollari

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Israele: scandalo tangenti, a Olmert 150.000 dollari

27 Maggio 2008

E’ durato sette ore l’interrogatorio del testimone chiave dello scandalo tangenti in cui è coinvolto il primo ministro israeliano, Ehud Olmert.

La deposizione di Morris Talanski, un uomo d’affari israelo-americano, fatta oggi alla Corte distrettuale di Gerusalemme, mette in bilico la posizione del premier. "Ho dato soldi in contanti a Olmert ma non ho mai ricevuto nulla in cambio", questo in sintesi il succo dell’interrogatorio di Talanski che ha ammesso di aver consegnato al premier circa "150.000 dollari in 15 anni".

Il finanziere americano – al centro del nuovo scandalo giudiziario in cui è rimasto coinvolto il premier israeliano – ha riferito di aver incontrato Olmert dieci volte tra il 2002 e il 2005 (quando l’attuale premier era ministro dell’Industria), e di avergli consegnato in ogni occasione una busta con soldi in contanti. "Per 16 anni ho avuto una relazione molto stretta con lui, basata su una grande ammirazione personale", ha dichiarato Talansky. "Non mi sono mai aspettato nulla da lui, e non ho mai ricevuto nulla", ha aggiunto.

Il 75enne finanziere di New York ha raccontato di aver conosciuto Olmert nel 1991 durante una sua visita in Israele, mentre era in corso la prima guerra del Golfo. L’attuale premier gli chiese allora un aiuto finanziario in contanti per la sua candidatura alla carica di sindaco di Gerusalemme. Talansky chiese quindi a Olmert perché mai volesse soldi in contanti, e l’attuale premier spiegò che quella era l’usanza in Israele.

Talansky ha detto anche di non sapere in che modo sia stato usato tutto il denaro consegnato a Olmert ("fra i 3.000 e gli 8.000 dollari a volta"), ma non esclude che una parte sia stata impiegata per spese personali (viaggi e beni di lusso), come tra i 25.000 e i 30.000 dollari utilizzati per una vacanza in Italia del premier. Il finanziere ha infatti detto ai giudici che l’assistente del primo ministro, Shula Zaken, gli ha chiesto spesso soldi per spese personali non precisate.

Il premier è stato già ascoltato due volte dagli investigatori e rischia ora l’incriminazione per aver preso soldi illegalmente da Talansky quando era sindaco di Gerusalemme, negli anni Novanta, e successivamente quando era ministro dell’Industria. La deposizione del finanziere potrà essere usata come prova nel caso di un futuro processo.

Per il momento "non possiamo trarre nessuna conclusione su questa testimonianza. Decideremo sull’eventuale incriminazione o sull’archiviazione quando l’indagine sarà terminata", ha dichiarato ai giornalisti il procuratore, Moshe Lador, che ha presieduto l’udienza. Talansky verrà contro-interrogato dagli avvocati di Olmert a luglio.