Israle. Secondo i sondaggi Kadima rimonta e si avvicina al Likud

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Israle. Secondo i sondaggi Kadima rimonta e si avvicina al Likud

06 Febbraio 2009

Il partito israeliano Kadima di Tzipi Livni si avvicina al Likud di Benjamin Netanyahu secondo quanto emerge da quattro nuovi sondaggi, gli ultimi prima dell’apertura delle urne martedì, pubblicati sui principali quotidiani nazionali (Haaretz, Yediot Ahronot, Maariv e il Jerusalem Post).

Il Likud potrebbe così contare su 25-27 seggi alla Knesset (che ne ha 120 in totale), e Kadima 23-25. Ma il reale vincitore delle prossime elezioni si preannuncia Avigdor Liberman, con il suo partito ultranazionalista Israel Beiteinu, in questa legislatura il quinto della galassia politica israeliana, probabilmente il terzo dopo il voto con una previsione di 18-19 da undici, che sarà determinante per la formazione di una coalizione di governo.

I grandi sconfitti saranno i Labursti e il ministro della difesa uscente Ehud Barak, a cui i sondaggi assegnano nella prossima legislatura solo 14-17 seggi. La cosiddetta destra otterrebbe così dai 65 ai 76 seggi della nuova Knesset, contro l’ampio spettro dei partiti con posizioni più concilianti sulla questione dei negoziati di pace, che invece potrebbero contare su 53-55 seggi complessivi.

La percentuale degli indecisi resta ancora molto elevata: almeno il 15%, secondo il quotidiano Haaretz.

Ieri Lieberman aveva dichiarato: "Con il terrorismo non ci può essere alcuna tregua, ma solo una vittoria definitiva» ha esclamato ieri in un comizio a Haifa". "Occorre abbattere al più presto il regime di Hamas a Gaza. Quando noi saremo al governo, non ci sarà alcuna tregua con l’Hamastan".

Rivolgendosi ai dirigenti di Hamas, Lieberman ha consigliato loro di rilasciare al più presto e senza condizioni il soldato israeliano Ghilad Shalit, prigioniero a Gaza dal giugno 2006. "Noi non imploreremo affatto di scambiarlo con centinaia di terroristi palestinesi", ha promesso ancora ai suoi sostenitori, polemizzando con il governo uscente di Ehud Olmert.

"Sappia Hamas che se Shalit non torna sano e salvo, nessuno dei suoi dirigenti sarà più sano e salvo. Pertanto conviene loro liberarlo al più presto".