Istat: “Nessuna prospettiva di accelerazione dell’economia negli ultimi mesi”
04 Novembre 2016
L’economia italiana non mostra ancora un passo deciso verso la crescita nonostante il consolidamento dell’economia statunitense e i segnali di ripresa dell’attività economica nell’area euro. Lo comunica l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, segnalando un rallentamento dei consumi, accompagnati, anche, da un aumento significativo del potere d’acquisto delle famiglie e dal miglioramento tendenziale dell’occupazione. Non sembrano esserci buone notizie per il futuro: l’indicatore anticipatore non segnala prospettive di accelerazione dell’attività economica negli ultimi mesi dell’anno.
In particolare dopo l’aumento registrato a settembre, l’indicatore composito della fiducia delle imprese è ulteriormente salito il mese scorso sulla scia del miglioramento della fiducia nella manifattura, nei servizi e nelle costruzione, mentre nel commercio al dettaglio si è registrato un lieve peggioramento dopo i segnali estremamente positivi del mese scorso. L’indicatore anticipatore, tuttavia, non segnala prospettive di accelerazione dell’attività economica negli ultimi mesi dell’anno.
La crescita del fatturato ha interessato tutti i comparti, e in particolare i beni strumentali, in aumento del 7,3%, e i beni di consumo durevoli al +4,6%. Inoltre il fatturato ha registrato una dinamica positiva sia sul mercato interno (+4,1%) sia sul mercato estero (+4,3%) anche se considerando i primi otto mesi dell’anno entrambi hanno segnato una flessione superiore all’1%.
Nello stesso periodo gli ordinativi totali hanno registrato una diminuzione per effetto del calo della componente interna solo parzialmente compensato dall’aumento di quella estera. Le esportazioni e le importazioni in valore hanno registrato un incremento congiunturale rispettivamente del 2,6% e del 4,4%, portando ad agosto il livello dei flussi commerciali con l’estero sui valori massimi da oltre un anno. Per quanto riguarda le esportazioni, gli scambi extra Ue hanno registrato un nuovo impulso a settembre. Le vendite all’estero hanno registrato il quarto incremento congiunturale consecutivo, seppur contenuto (+0,5%), mentre le importazioni si sono contratte del 4,1%.
Sul fronte delle famiglie, negli ultimi mesi l’Istat ha osservato segnali di decelerazione nella dinamica della spesa per consumi. Ad agosto le vendite al dettaglio in volume hanno subito una riduzione dello 0,2% rispetto al mese precedente, invece a ottobre, per il terzo mese consecutivo, la fiducia dei consumatori è diminuita rafforzando il trend negativo iniziato a gennaio.
Sul fronte dell’inflazione, inoltre, le pressioni deflattive dipendono dalle componenti maggiormente volatili che scontano, soprattutto nel caso degli energetici, gli effetti dei corsi internazionali delle materie prime. Un elemento di preoccupazione nella nuova flessione dei prezzi è, però, rappresentato dalla forte decelerazione dell’inflazione di fondo, che si è portata vicino allo zero, ma è cresciuta dello 0,2% al netto di energetici, alimentari e tabacchi.