
Istat, non c’è scampo: la fase di debolezza dell’economia italiana continuerà

05 Ottobre 2016
L’Istat, nella nota mensile di settembre, ci fornisce, ancora una volta, numeri poco confortanti, “i dati più recenti ti più recenti sull’economia italiana delineano uno scenario di persistente debolezza dei livelli di attività economica”. Aggiungendo che a settembre “il clima di fiducia dei consumatori ha segnato la seconda flessione consecutiva, mentre le aspettative delle imprese sono risultate in miglioramento, attestandosi tuttavia sui livelli dello scorso giugno. L’indicatore composito anticipatore, aggiornato tenendo conto delle informazioni più recenti, segna nell’ultimo mese l’ottava variazione negativa consecutiva”.
Nel secondo trimestre del 2016, la revisione dei conti nazionali ha confermato la variazione nulla del Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, rispetto al trimestre precedente.
A luglio, l’attività produttiva del settore industriale – al netto delle costruzioni – ha registrato incremento (+0,4%) che ha interessato tutti i comparti: i beni di consumo (+2,0%), i beni strumentali (+1,1%), i beni intermedi (+0,9%) e, in misura più limitata, l’energia (+0,5%).
Sempre secondi l’Istat, nella media del trimestre maggio-luglio 2016, tuttavia, la produzione è diminuita dello 0,5% in termini congiunturali. La dinamica positiva dell’attività del settore manifatturiero è confermata dai dati del fatturato, misurato a prezzi correnti: a luglio si è rilevato un incremento congiunturale del 2,1% determinato dall’andamento favorevole del mercato interno (+3,2%) e dalla sostanziale stabilità del mercato estero.
Riassumendo, “i prezzi al consumo sono tornati ad aumentare dopo 7 mesi”. In poche e semplicissime parole – alla luce di visti gli andamenti delle variabili macroeconomiche registrate nelle ultime settimane – i dati più recenti sull’economia italiana delineano uno scenario di persistente debolezza dei livelli di attività economica.