Istat. Rapporto deficit-pil: nel 2008 cresce al 2,7%

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Istat. Rapporto deficit-pil: nel 2008 cresce al 2,7%

Istat. Rapporto deficit-pil: nel 2008 cresce al 2,7%

02 Aprile 2009

L’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni si è attestato al 2,7% lo scorso anno. La conferma arriva dall’Istat, che sottolinea nel 2007 il rapporto deficit-pil si era attestato all’1,5%. Nel quarto trimestre dell’anno scorso il rapporto è stato sempre del 2,7%, contro un 2,4% registrato nell’ultimo trimestre del 2007.

L’avanzo primario in rapporto al Pil è stato del 2,5% nel quarto trimestre (2,7% nel corrispondente trimestre del 2007) e del 2,4% nell’intero anno. L’Istat ha, poi, rivisto le stime dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche per gli anni 2005-2008. In valore assoluto, la nuova stima dell’indebitamento netto ammonta rispettivamente a 42.979 milioni di euro nel 2008 con un peggioramento di 1.201 milioni di euro; a 23.225 milioni di euro nel 2007 con un peggioramento di 151 milioni di euro; a 49.312 milioni di euro nel 2006 con un miglioramento di 71 milioni di euro; a 61.432 milioni di euro nel 2005 con un miglioramento di 286 milioni di euro. Con la revisione si registra un peggioramento nel 2008 del saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) che passa dal 2,5 del Pil al 2,4 per cento.

Nel quarto trimestre 2008 le entrate totali sono diminuite in termini tendenziali dell’1,1% con un’incidenza sul Pil del 54,4% (54,9% nel corrispondente trimestre del 2007) .Le entrate correnti, prosegue l’Istat, registrano una diminuzione in termini tendenziali dell’1,1% dovuto all’effetto combinato dell’aumento delle imposte dirette (+0,2%), dei contributi sociali (+2,7%) e delle altre entrate correnti (+1%) e ad una diminuzione delle imposte indirette (-7,5%).

Le entrate in conto capitale fanno registrare in termini tendenziali una crescita (+3,1%), dovuta alla crescita delle imposte in conto capitale (+26,7%) e delle altre entrate in conto capitale (+1,3%). Nel quarto trimestre 2008 le uscite totali diminuiscono in termini tendenziali dello 0,6%. Il loro valore in rapporto al Pil è pari al 57,1% (57,4% nel corrispondente trimestre del 2007).

Le uscite correnti nel quarto trimestre 2008 registrano un aumento in termini tendenziali dell’1,3%. Tale aumento è dovuto alla crescita dei redditi da lavoro dipendente (+ 0,1%), dei consumi intermedi (+4,4%), delle prestazioni sociali in denaro (+3,3%), degli interessi passivi (+1,6%) e ad una diminuzione delle altre uscite correnti (-5%9.

Le uscite in conto capitale, sono diminuite in termini tendenziali del 15,8%. Tale diminuzione è dovuta all’effetto combinato di una crescita degli investimenti fissi lordi (più 4,4 per cento) e ad una diminuzione delle altre uscite in conto capitale (meno 32,2 per cento).