Italia-Germania. Berlino riconosce le sofferenze procurate da stragi naziste

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Italia-Germania. Berlino riconosce le sofferenze procurate da stragi naziste

18 Novembre 2008

"La Germania riconosce pienamente le gravissime sofferenze inferte agli italiani in particolare nelle stragi e agli ex internati militari italiani e ne conserva la memoria". È uno dei passaggi del comunicato congiunto emesso al termine del vertice italo-tedesco di Trieste, nel quale il governo italiano ribadisce il rispetto per la decisione di Berlino di rivolgersi alla Corte internazionale di giustizia, definendo "utile" una sua pronuncia in proposito.

"Italia e Germania condividono gli ideali di riconciliazione, solidarietà ed integrazione che sono alla base del processo di costruzione dell’Europa, al cui avanzamento entrambi i Paesi hanno conferito e continuano a conferire il loro convinto contributo e per il quale svolgono un ruolo propulsore – si legge nella nota – In tale spirito di collaborazione Italia e Germania stanno affrontando insieme anche le dolorose vicende della Seconda guerra mondiale".

"Con questi intendimenti – prosegue il comunicato – il vice cancelliere e ministro degli Esteri Frank Walter Steinmeier, accompagnato dal ministro degli Esteri Franco Frattini, si è recato oggi, con un gesto di alto valore morale e umanitario, alla Risiera di San Sabba per rendere omaggio alla memoria dei militari italiani che vi transitarono prima della deportazione in Germania e di tutte le vittime che questo luogo emblematicamente rappresenta".

"L’Italia rispetta la decisione tedesca di rivolgersi alla Corte internazionale di giustizia per una pronuncia sul principio dell’immunità dello Stato. L’Italia, anche come parte contraente, come la Germania, della Convenzione europea sulla composizione pacifica delle controversie del 1957, e come Paese che fa del rispetto del diritto internazionale un cardine della propria condotta, considera che la pronuncia della Corte internazionale sull’immunità dello Stato sia utile al chiarimento di una complessa questione»