Italia-Israele. Lieberman a Roma, prima tappa del tour europeo
03 Maggio 2009
di redazione
Avigdor Lieberman, neo ministro degli Esteri israeliano, è arrivato oggi a Roma, prima tappa di un tour europeo che proseguirà per Berlino, Parigi e Praga. La visita nella capitale segna l’esordio internazionale del nuovo responsabile della politica estera di Israele, che da domani e martedì sarà ricevuto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal presidente della Camera Gianfranco Fini, oltre che dal suo collega Franco Frattini.
Le misure di sicurezza predisposte nell’aeroporto di Fiumicino in occasione dell’arrivo di Lieberman da Tel Aviv sono rigidissime. Agenti del Mossad (l’Intelligence israeliana, ndr), della Polizia e dei carabinieri hanno scortato il ministro israeliano, leader della destra radicale laica, dal momento dello sbarco dall’aereo fino al transito compiuto nell’area riservata al Cerimoniale di Stato dove ad accoglierlo era presente l’ambasciatore di Israele in Italia, Gideon Meir.
In una intervista concessa al quotidiano Yediot Ahronot questa mattina il ministro degli Esteri Franco Frattini, alla vigilia della visita in Italia del suo nuovo omologo israeliano, ha dichiarato che l’Italia è pronta a mediare con la Siria. "Il presidente siriano Bashar Assad – ha spiegato Frattini – ha chiarito che la Siria è disposta a trattative con Israele senza precondizioni. Quindi occorrono mediatori. La Turchia è in grado di svolgere quell’incarico molto bene, ma se si creassero problemi l’Italia ha già offerto in passato la propria disponibilità a una mediazione".
"Israele – continua il ministro Frattini – deve annunciare la propria volontà di portare avanti il processo di pace, adottare le decisioni del Quartetto (Usa, Ue, Russia, Onu), contribuire alla pace regionale e favorire il dialogo con la Siria". "Non è un segreto – aggiunge Frattini – che non tutti i Paesi in Europa sostengono Israele e provano nei suoi confronti la simpatia che anima noi. Se Gerusalemme è interessata che noi operiamo a suo favore in Europa, dobbiamo essere accettati come partner privilegiati".
Per Frattini fra Stati Uniti ed Europa esiste adesso un consenso in base al quale occorre portare avanti il processo di pace "sulla base di due Stati per i due popoli, condanna del terrorismo e di chi non riconosca il diritto di Israele ad esistere. Il pragmatismo del premier Benyamin Netanyahu – ritiene Frattini – deve avere eminenza". Quanto al ministro degli Esteri Lieberman, secondo Frattini, "dovrebbe abbassare i toni delle sue dichiarazioni ed agire per creare un’atmosfera di cooperazione".