“Italia pugliesizzata? Speriamo proprio di no”
21 Maggio 2011
“Le elezioni di mid-term penalizzano sempre il governo in carica. E se questo è vero anche in Italia, è meno vero in Puglia. Dove, evidentemente, si sta scoprendo l’inefficienza e l’inefficacia dell’azione di governo di personaggi come Vendola, pure accolti dall’elettorato come candidati simbolo del rinnovamento. Mi auguro che a Milano e Napoli non si ripeta quell’esperienza”. Gaetano Quagliariello, vicepresidente dei Senatori del Pdl, analizza così il risultato elettorale delle amministrative. E rinvia al dopo ballottaggio un conteggio definitivo per determinare vincitori e sconfitti. “il trionfalismo è fuori luogo, ma attenzione: dopo il secondo turno, potremmo anche dire di aver vinto le elezioni”.
Senatore Quagliariello, il Pdl perde smalto in tutta Italia. E in Puglia mancano certi risultati su cui contava, patisce la concorrenza del terzo polo, è costretto al ballottaggio in qualche comune sua roccaforte, sulla carta”.
Direi che il risultato pugliese vada inquadrato nell’ottica nazionale. In Italia, dopo due tornate elettorali in controtendenza rispetto a quel che accadeva in tutti gli altri paesi, da queste elezioni la coalizione di chi è al governo esce penalizzata. Ma se questo è vero al Nord, è meno vero al Sud. Al Sud, dove i provvedimenti di contenimento della spesa vengono assorbiti meglio, il centrodestra regge. In qualche caso avanza. Penso al Molise, penso alla Calabria”.
Non è così in Puglia dove, nelle città con più di 15mila abitanti, ottenete soltanto due conferme e un’amministrazione strappata all’avversario.
In Puglia non abbiamo arretrato. E dopo il ballottaggio, se conquistassimo Ruvo e Casamassima potremmo considerarci i vincitori. Trovo che alcuni toni trionfalistici siano decisamente fuori luogo. Ma trovo anche che si debba rilevare una battuta d’arresto della coalizione di maggioranza in Regione”.
Dunque è Vendola a non aver ragione di festeggiare?
Dico che rispetto ad alcuni avanzamenti della sinistra estrema in altri contesti geopolitici, qui, pur se la sinistra ha il suo esponente di maggior spicco alla guida della Regione, c’è una battuta d’arresto. Dov’è l’onda lunga della Puglia isola rossa del centro Sud? Io colgo i primi segni se non proprio di una inversione di tendenza, di un contenimento. Anche qui, non canto vittoria, ma leggo i dati.
Invece Michele Emiliano, dall’analisi del dato elettorale, ha colto una sorta di pugliesizzazione dell’Italia: i fenomeni Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli replicherebbero quanto avvenuto alle elezioni comunali di Bari e regionali pugliesi. Che ne pensa?
Secondo me Emiliano non sbaglia se osserva che i candidati estremisti non fanno più paura all’elettorato che anzi ne coglie una potenziale carica di rinnovamento. La lezione pugliese che noi di centrodestra dobbiamo trarre è che il candidato di estrema sinistra non deve essere sottovalutato. Lo dimostra l’elezione di Vendola e lo potrebbe dimostrare un’elezione di Pisapia e De Magistris, elezione che, lo ricordo, non sono ancora avvenute. Io però non mi auguro affatto che l’Italia si pugliesizzi: la radicalizzazione forse fa vincere le elezioni, ma non assicura agli elettori il buon governo in cui sperano. Lo stanno scoprendo, appunto, i pugliesi che hanno votato Vendola
Tornando alle vostre vicende, in Puglia ha pesato la spaccatura con Futuro e Libertà e più in generale la nascita del terzo polo. Vi costringe al ballottaggio in molti comuni. In altri vi ha messo fuori gioco già al primo turno.
L’affermazione del terzo polo è certamente un problema per noi. Ma è anche un problema per lo stesso terzo polo. Loro hanno posto una pregiudiziale antiberlusconiana puntando a proporsi come alternativa moderata. Hanno ottenuto, è vero, di far perdere in qualche caso il Pdl e in qualche altro di non farlo vincere. Ma è altrettanto vero che hanno quasi sempre favorito il voto di protesta di sinistra. Di estrema sinistra. E’ così a Napoli ed è così a Milano. Del resto basta leggere le dichiarazioni di Vendola e il controcanto che gli fa D’Alema: l’asse dello schieramento di sinistra si è spostato ancora più a sinistra. Il terzo polo è il parente povero. Questa osservazione dei fatti dovrebbe essere senz’altro una lezione per noi. Ma anche per loro.
Ci sono anche casi, in Puglia, in cui avete perso partite che sembravano già vinte. A volte perché il candidato è stato imposto da una parte del Pdl a un’altra.
Il Pdl pugliese esce da più risultati negativi: si è perso il governo del Capoluogo e poi quello della Regione. Questo comporta fratture, nello schieramento, che non si possono risanare in un attimo. Ma mi pare ci si stia muovendo nella giusta direzione. E poi, per quel che mi riguarda, se si appartiene a un simbolo, si difende comunque quel simbolo.
(Tratto da Corriere del Mezzogiorno Bari)