Italia: sempre più giovani emigranti, ma pure quarantenni
06 Ottobre 2016
Dicono i giornaloni che i giovani italiani emigrano dall’Italia perché sono curiosi e vogliono nutrire le loro ambizioni ma l’impressione è che la ragione dell’esodo siano altre (un italiano su 12 è emigrato, dati aggiornati a fine 2015): la mancanza di opportunità, un sistema dell’istruzione e universitario che non prepara davvero alle sfide del mercato e del mondo del lavoro, la disoccupazione dilagante soprattutto nel Mezzogiorno. Secondo il rapporto Italiani nel mondo 2016, diffuso dalla Fondazione Migrantes, gli under 30 sono i protagonisti della nuova emigrazione italiana.
Un terzo degli italiani residenti all’estero è under 30, la stessa fascia di età che fa registrare un picco di partenze nel 2015. Ma se ne vanno anche i “giovani vecchi”, gli under 50, che a quanto pare sono la metà degli italiani che hanno portato la residenza fuori dall’Italia. “Il grave problema dell’Italia di oggi è proprio l’incapacità di evitare il depauperamento dei giovani e più preparati a favore di altri Paesi”, scrive Migrantes. Sono circa 5 milioni gli italiani che vivono all’estero, e se è vero che negli ultimi anni le trasformazioni economiche e sociali hanno aumentato la mobilità, va detto che il 50 per cento degli emigranti italiani è del Sud, in alcuni comuni siciliani ormai quasi la metà delle persone è andata via. E aumenta anche il dato di chi parte senza fare ritorno a casa, con il saldo migratorio in negativo.
Certo, si può dire che aumenta il numero dei giovani che vanno a studiare all’estero, ma l’aumento dell’esodo verso Paesi come l’Argentina (783mila italiani, con un aumento record di circa 30mila persone nel 2015) o il Brasile (+151 per cento nell’ultimo decennio), o ancora, la Spagna (che cresce il triplo dell’Italia) dimostra che la spiegazione dell’esodo non può essere solo quella dello studio, della curiosità e delle ambizioni da coltivare. Se mai, è la necessità quella che spinge tanti ragazzi italiani ad andarsene. Senza avere un progetto migratorio certo, come rileva Migrantes, ma inseguendo il lavoro che non c’è.
Insomma, i giovani se ne vanno, se i “cervelli” scappano portando altrove saperi, conoscenze, e dunque ricchezza, mentre aumenta il numero degli immigrati accolti in Italia, spesso clandestini e costretti a lavorare in nero o come manodopera a basso costo, si può dire che la gioventù italiana la stiamo solo “rottamando”.