Italiani all’estero e referendum, 5 stelle: “Cornuti e mazziati”
21 Ottobre 2016
“Cornuti e mazziati! La riforma costituzionale Renzi-Boschi-Verdini lascia senza rappresentanza politica 4,3 milioni di italiani che vivono e lavorano all’estero. Il nuovo Senato porta a Roma sindaci e consiglieri regionali ma lascia a casa i rappresentanti dei cittadini eletti nelle circoscrizioni estere”. Lo scrivono sul blog di Beppe Grilli gli europarlamentari del M5sche ripetono: gli italiani all’estero, che attualmente scelgono 6 senatori su 315, “con questa riforma perdono anche il diritto di voto”.
“Per Renzi gli italiani all’estero sono cittadini di serie B. C’e’ solo un modo per rispedire nelle fogne questo disegno anti-democratico. Andare a votare e votare NO!” scrivono gli europarlamentari M5s che lanciano l’appello al voto a tutti gli italiani iscritti all’Aire e anche quelli che non lo sono ma si trovano temporaneamente all’estero: c’e’ tempo fino al 2 novembre per inviare la richiesta al proprio Comune.”
Riporta il Fatto Quotidiano, sul tema del voto degli Italiani all’estero, che “Il fronte del Sì al referendum ha trovato i suoi “guardiani”: iMasai. Con una serie di foto pubblicate sul proprio profiloFacebook, creato ad hoc all’inizio di ottobre, il comitato “Kenya per il Sì” ha ufficializzato la sua adesione alla battaglia per la riforma della Costituzione.
L’iniziativa è stata promossa da Pasquale Tiritò, imprenditore alberghiero proprietario di un lussuoso resort a sud di Malindi. Lui stesso si definisce “coordinatore del Kenya per il Sì”, e su Facebook spiega che il comitato “non vuole essere solo un supporto al cambiamento”. E nell’inaugurare la campagna per il “cambiamento fra gli Italiani all’Equatore”, promette: “Ci confronteremo volentieri con chi la pensa diversamente: ne avremo l’ occasione presto””.