Italiano rapito da sette mesi, appare in videomessaggio e chiede aiuto
29 Novembre 2016
“Mi chiamo Sergio Zanotti da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione”. E’ l’appello video di 16 secondi pubblicato sul sito russo Newsfront in cui appare un uomo italiano con barba lunga, vestito con una tipica tunica araba bianca, in ginocchio tra degli ulivi con in mano un cartello con la data 5-11-2016. Alle sue spalle una persona abbigliata di nero, con il volto coperto, che gli punta contro un fucile.
A quanto si apprende da fonti dell’unità di crisi della Farnesina, le autorità italiane ne sono a conoscenza da diversi giorni, stanno seguendo il caso in “stretto contatto con i familiari, l’ex moglie e le tre figlie”. Gli investigatori, che stanno ricostruendo i movimenti dell’uomo, avrebbero accertato che alcuni mesi fa Sergio Zanotti, partito dall’Italia per la Turchia, sarebbe effettivamente scomparso. Secondo le autorità il rapimento di Zanotti sarebbe però un sequestro anomalo in quanto il nostro connazionale non sembra provato da sette mesi di prigionia così come riferisce nel videomessaggio.
Dal sito russo si apprende poi che il videomessaggio sarebbe stato recapitato al corrispondete del giornale russo dai rapitori attraverso un account Facebook; i sequestratori sostengono di essere dei terroristi siriani, e sempre secondo il messaggio recapitato alla rivista russa, il jihadista della Siria- così si presenta- ha minacciato che il prigionierò sarà giustiziato se il governo italiano non interverrà. Fonti, interpellate dall’Ansa, riferiscono che non è arrivata ancora nessuna richiesta di riscatto al governo italiano.