#italiasemplice, la battaglia di Ncd per semplificare la burocrazia
17 Luglio 2014
Il disegno di legge di iniziativa parlamentare in materia di "Tempi brevi per le decisioni amministrative", primo firmatario il senatore del Nuovo Centrodestra Renato Schifani, è una proposta coraggiosa ed indispensabile nella battaglia per la semplificazione della burocrazia e delle procedure amministrative nel nostro Paese. A dirlo il coordinatore nazionale di Ncd, Gaetano Quagliariello, presentando il ddl nella conferenza stampa che si è svolta stamattina presso la sede del partito.
"Vogliamo una burocrazia leggera che aiuti la crescita e la ripresa del Paese", ha detto il senatore Schifani. "Siamo stanchi di una burocrazia che decide di non decidere, stanchi di cittadini che non rischiano i loro capitali" per l’eccesso di burocrazia, "e siamo stanchi di vedere fallimenti di aziende, soprattutto al Sud, per l’assenza di permessi e di tempi che consentano a chi vuole investire di farlo". "Oggi", prosegue Schifani, "passiamo dalle annunciazioni alle politiche concrete".
Il senatore Schifani ha lanciato l’hashtag #italiasemplice, con l’obiettivo di "sbloccare tutti quei meccanismi che rallentano la crescita e lo sviluppo. Il ddl è aperto a tutti i partiti che hanno fatto della semplificazione una loro battaglia". La norma, sempre secondo Schifani, prevede "la tipizzazione, con alcune deroghe, del principio del silenzio-assenso negli atti amministrativi". "Viene introdotto il principio del danno erariale per il funzionario che non garantisce il rispetto dei tempi di un procedimento". Oltre a questo, "il ddl apre a meccanismi premiali per quei dirigenti che invece consentono procedimenti rispettosi dei termini".
Secondo il presidente dei Senatori di Ncd, Maurizio Sacconi, si tratta di norme che "intervengono sulla velocità della decisione pubblica. Riusciremo presto a farla iscrivere all’ordine del giorno e confido che la sinistra possa accettare una legge di questo genere da cui è sempre stata lontana".
"E’ necessario in primo luogo che venga ribadita la assoluta necessità che ogni procedimento si concluda con un provvedimento espresso", si legge nel testo del DDL, "è inoltre indispensabile che il principio secondo cui i regolamenti delle amministrazioni fissano il termine di conclusione di ciascun provvedimento sia reso effettivamente operante".
"In questa ottica appare necessario procedere ad una nuova ricognizione dei termini esistenti, anche al fine di individuare i procedimenti suscettibili di essere conclusi in tempi più celeri, fissando, peraltro, in via generale la regola dell’impossibilità di superare il termine di novanta giorni, salvo specifiche deroghe, che devono essere comunque assistite di analitica giustificazione. Ove i termini vengono superati, deve essere, prevista una sanzione adeguata, che disincentivi questo tipo di prassi diffusa".
Con il disegno di legge si vuole insomma liberare le progettualità e le energie della società italiana, premiando nello stesso tempo il merito dei dipendenti pubblici che fanno bene il proprio lavoro. Si tratta di una delle proposte messe in campo da Ncd che permetteranno all’Italia di entrare dalla porta principale nella Terza Repubblica, evitando che si ripetano errori e storture del passato, senza avere più il timore di sanzionare inerzie e inefficienze di una burocrazia troppo ingombrante e al limite ossessiva.
"Nella burocrazia ci sono in nuce elementi di totalitarismo", ha ricordato il senatore Quagliariello, "Noi oggi contribuiamo a smontarne un altro pezzo".