Italicum, a settembre mozione alla Camera. Ma la Boschi non ci sta. E nemmeno Di Maio

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Italicum, a settembre mozione alla Camera. Ma la Boschi non ci sta. E nemmeno Di Maio

30 Giugno 2016

A settembre, dopo la pausa estiva, l’Aula della Camera tornerà a occuparsi di legge elettorale. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio, infatti, ha calendarizzato per la ripresa dei lavori la discussione sulla mozione presentata da Sinistra italiana, relativa alla possibile incostituzionalità di alcune parti dell’Italicum, e sulle conseguenti modifiche da apportare alla legge elettorale.

Il capogruppo Arturo Scotto riferisce: “Abbiamo calendarizzato per settembre la nostra mozione sulla revisione dell’Italicum. Chiediamo che il Parlamento si esprima prima che si pronunci la Corte sulla incostituzionalità. E poiché in queste ore il dibattito sulle modifiche è sotto traccia, noi riteniamo giusto che se ne parli apertamente in Aula”.

Ma il ministro Maria Elena Boschi, proprio non ci sta e replica stizzita a chi immagina un Italicum in fin di vita: “il calendario alla ripresa dei lavori parlamentari si deciderà a settembre, non c’è alcuna calendarizzazione prefissata”, e Renzi prova a farle eco: “L’Italicum non si cambia”. Ovviamente, dopo settembre, l’Italicum non sarà immediatamente cambiato, ma quell’appuntamento farà sicuramente crescere il dibattito per sfidare Renzi.

La modifica dell’Italicum non pare stare più tanto a cuore neanche a Luigi Di Maio (M5S). Che sia una priorità, infatti, e delude chi tra i Dem pensava di contare sulla spalla dei grillni.

Ancora ieri, in una e-news, il premier e segretario del Pd ha ribadito la sua intenzione di lasciare il passo nel caso in cui gli italiani dovessero bocciare “la riforma delle riforme” facendo prevalere i No.

“In tanti stanno cercando di non parlare del merito del referendum. Fateci caso: vanno in tv e non parlano del merito, perché sul merito sanno che la riforma è un importante passo in avanti nella direzione attesa da decenni. No, loro non parlano di merito. Parlano di me. Dicono che io ho sbagliato a dire che se perdo vado a casa: e secondo voi io posso diventare un pollo da batteria che perde e fa finta di nulla? Pensano forse che io possa diventare come loro? Se perdo vado via, è una cosa normale e logica”. Così scrive Renzi a chi lo sostiene.

Renzi sta, comunque, cercando di spersonalizzare il più possibile la campagna referendaria ai nastri di partenza puntando tutto sul merito: semplificazione dell’iter legislativo con il superamento del bicameralismo perfetto, riduzione delle poltrone e dei costi della politica, abolizione di enti inutili come il Cnel, ritorno di molte competenze economiche dalle Regioni allo Stato. Ma a quanto pare non sta raccogliendo grossi risultati.